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Droga in Sardegna, la vendetta del boss albanese: blitz punitivo contro i trafficanti del Sulcis

Operazione Termine: malviventi sulcitani pestati e chiusi in un bagagliaio per ore a Porto Pino dopo l’arresto della compagna del capo
La Redazione

Traffico di droga nel Sulcis: la vendetta del boss albanese. Malviventi sardi pestati e chiusi in un bagagliaio per ore a Porto Pino

Traffico di droga nel Sulcis: la vendetta del boss albanese. C’è anche un sequestro di persona nell’inchiesta che ha svelato l’attivitĆ  di due bande di narcotrafficanti sardo-albanesi in Sardegna. Armi pesanti, compreso un fucile a pompa, in pugno, gli uomini del boss albanese hanno pestato e sequestrato il collaboratore di un signore della droga del Sulcis.

Tutto parte nel marzo 2023 dopo l’arresto di Olena Piven, ucraina, trovata con un carico di stupefacenti (2 kg) in auto dai carabinieri di Nuxis. La donna ĆØ la compagna di Arjan Mrishaj, trafficante albanese di grosso calibro con basi operative tra la Lombardia e la Sardegna, che dopo il fermo perse ogni fiducia nei propri alleati sulcitani: era convinto che la donna fosse stata tradita da Roberto Sibiriu, (storico narcotrafficante di Villaperuccio secondo l’Antimafia) e decise di punirlo. Il 1° aprile 2023, due suoi emissari — un nordafricano e un albanese — si presentarono a casa di Sibiriu, fingendo un incontro chiarificatore con l’avvocato del boss. Lo invitarono a recarsi il giorno seguente al distributore Tamoil di Sant’Anna Arresi.

Il giorno dopo, Sibiriu arrivò accompagnato dal suo braccio destro Carmelo Murgia, ma trovò ad attenderlo i due uomini e un terzo complice armato. L’appuntamento si spostò al giorno seguente, nel piazzale di Porto Pino, dove la tensione esplose. I tre aggressori, armati di fucile a pompa e pistola, minacciarono Sibiriu e Murgia e li picchiarono con violenza, cercando di caricarli a forza su un’auto con targa francese. Sibiriu riuscƬ a fuggire, ma Murgia finƬ nel bagagliaio e rimase prigioniero per ore, fino al rilascio nelle campagne di Sant’Andrea Frius.

Dopo il sequestro

Le indagini della Compagnia dei Carabinieri di Carbonia svelarono che la vettura utilizzata dalla Piven era sbarcata in Sardegna l’8 marzo 2023, guidata da Diego Scalas, di Assemini, per l’Antimafia, uomo di fiducia di Mrishaj. L’analisi dei tabulati telefonici collegò Sibiriu, Scalas e lo stesso Mrishaj, delineando una fitta rete di contatti nel traffico di stupefacenti.

Nonostante il sequestro, Sibiriu continuò i propri affari con i trafficanti ogliastrini, consolidando il suo ruolo di riferimento nel narcotraffico sulcitano. Murgia, invece, rimase un suo fedele collaboratore fino all’arresto.

Nel frattempo, gli inquirenti scoprirono che la Piven custodiva un criptotelefono destinato a Mrishaj, con in rubrica il numero dell’autotrasportatore Efisio Spano di Monserrato. Quel dettaglio rivelò una rete di trasportatori che garantiva i flussi di droga in Sardegna, confermando l’esistenza di un’organizzazione ben radicata, capace di unire i clan sardi e la criminalitĆ  albanese.

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