Cagliari, giallo sulla morte di Danilo Cancedda: “Un omicidio”
La morte di Danilo Cancedda, guardia giurata di 40 anni, avvenuta il 13 febbraio 2025 nella zona di Santa Gilla, continua a suscitare forti interrogativi. La versione ufficiale parla di suicidio, ma la madre di Danilo respinge con fermezza questa ipotesi e sostiene che suo figlio sia stato vittima di un omicidio premeditato.
Secondo la donna, diversi elementi non coincidono con un suicidio. Danilo presentava macchie sui pantaloni indecifrabili e il labbro superiore mostrava escoriazioni, mentre il labbro inferiore mostrava un piccolo foro. Indossava una cuffia mai usata prima e portava in tasca un burrocacao, oggetto che non avrebbe mai scelto di tenere con sé. La cintura della sua auto risultava mancante da nove anni, e la madre si interroga su come Danilo avrebbe potuto procurarsi il materiale necessario per impiccarsi. Gli occhiali rimanevano ben posizionati sul viso e le collane in acciaio non presentavano segni di soffocamento. Il corpo non mostrava i segni tipici di un impiccamento come occhi sbarrati, lingua fuori o solco circolare attorno al collo. La donna segnala inoltre un ematoma violaceo circolare all’altezza del fegato che confermerebbe secondo lei un’aggressione.
La madre sottolinea che Danilo amava la vita e non avrebbe mai scelto di togliersela. Le incongruenze riscontrate prima e dopo la morte del figlio rafforzano la sua convinzione che siano intervenute più persone e che si tratti di un omicidio premeditato. La famiglia chiede ora un approfondimento delle indagini, con la speranza che la verità emerga e che i responsabili vengano individuati. La madre continua a rivolgersi agli ignoti che, secondo lei, hanno causato la morte di Danilo, determinata a ottenere giustizia per il figlio e a chiarire ogni dubbio sulla tragica vicenda.