Cagliari, una strada intitolata all’astronoma Margherita Hack
Cagliari, una strada intitolata all’astronoma Margherita Hack. Cagliari celebra una delle menti più brillanti del Novecento, intitolando una strada a Margherita Hack, astrofisica, docente, divulgatrice scientifica e prima donna in Italia a dirigere un osservatorio astronomico. La nuova via sorgerà nel quartiere di Genneruxi, come segno di riconoscimento per l’eredità culturale e scientifica lasciata dalla scienziata fiorentina.
Altre le intitolazioni. A Monte Urpinu nascerà via del Convento (in ricordo dell’ex convento del colle che poi diventerà la pizzeria La Fattoria), a Medau su Cramu via dell’Olivastro e via del Perastro, a Terramaini via Riu Saliu e, sempre a Genneruxi un’altra strada sarà intitolata Nanni Bignami, altro gigante dell’astrofisica.
Nata a Firenze il 12 giugno 1922, Margherita Hack ha vissuto una vita fuori dagli schemi fin dall’infanzia. Cresciuta da un padre protestante e una madre cattolica che scelsero di non imporle alcuna fede, sviluppò fin da giovane uno spirito libero e critico. Studiò fisica all’università di Firenze, dove si laureò con una tesi sulle Cefeidi, stelle pulsanti usate per misurare le distanze cosmiche. Da lì iniziò una carriera folgorante nel campo dell’astrofisica e della spettroscopia stellare, proseguita tra Firenze, Merate, Milano e soprattutto Trieste, città che la accolse dal 1964 e dove lasciò un’impronta indelebile.
All’Università di Trieste Hack fondò nel 1980 l’Istituto di Astronomia, poi diventato Dipartimento. Lo diresse con passione, formando generazioni di scienziati e contribuendo allo sviluppo della radioastronomia. Collaborò con prestigiose istituzioni internazionali, tra cui l’Università di Berkeley, l’Institute for Advanced Study di Princeton, l’Institut d’Astrophysique di Parigi e diversi osservatori in Olanda e Messico. Lavorò a stretto contatto con ESA e NASA, portando la ricerca italiana ai vertici mondiali.
La divulgazione
Oltre all’attività accademica, Hack fu anche una delle più influenti divulgatrici scientifiche italiane. Fondò la rivista L’Astronomia e successivamente diresse Le Stelle, portando la scienza nelle case di milioni di italiani grazie a libri, articoli e partecipazioni televisive. Fedele ai suoi valori, difese sempre la laicità, la libertà di pensiero e il metodo scientifico, diventando un simbolo non solo della scienza, ma anche dell’etica pubblica.
Nel 2011 l’Unione Astronomica Internazionale le intitolò l’asteroide 8558 Hack, scoperto nel 1995. Morì il 29 giugno 2013, lasciando un vuoto profondo nella comunità scientifica e nel cuore di chi ha amato il suo entusiasmo contagioso per l’universo.