Migliorare la mobilità e integrare il trasporto pubblico nelle zone costiere meno servite di Quartu e Quartucciu con uns ervizio on demand. È questo l’obiettivo dell’azione pilota avviata nell’ambito del progetto europeo Embracer (IntErconnecting MoBility acRoss europeAn CitiEs and suburRbs), promosso dalla Città Metropolitana di Cagliari in collaborazione con TTS Italia, l’Università di Coimbra (Portogallo) e la società CTM spa.
Il piano qualche giorno fa ha incassato il via libera del sindaco della Città Metropolitana di Cagliari Massimo Zedda.
L’iniziativa punta a testare un innovativo sistema di trasporto a chiamata che, attraverso navette flessibili, collegherà le aree sottoservite alla rete di trasporto pubblico locale (TPL), attualmente rappresentata da linee come la PF e la 1Q. Le navette percorreranno itinerari variabili, stabiliti in base alla domanda ricevuta in tempo reale o su prenotazione anticipata, utilizzando le infrastrutture stradali esistenti.
Il cuore operativo del servizio sarà un sistema di prenotazione telefonica, basato su call center e gestito tramite l’infrastruttura Ctm: i cittadini potranno prenotare il proprio viaggio chiamando un numero verde il giorno prima dello spostamento. I passeggeri saliranno su appositi punti di raccolta e potranno facilmente raggiungere le fermate dove proseguire il viaggio sulle linee di trasporto pubblico locale tradizionali.
L’azione pilota si concentrerà sulla valutazione dell’efficienza operativa, della soddisfazione degli utenti, dell’impatto sulla rete di trasporto e dei benefici per categorie vulnerabili come anziani e persone con disabilità. Non meno importante sarà l’analisi della scalabilità del progetto, per una possibile estensione ad altre aree della Città Metropolitana.
Fondamentale sarà il know-how trasferito dall’Università di Coimbra, già protagonista del successo del progetto Sit Flexi in Portogallo, che ha rivoluzionato il trasporto rurale nella regione di Coimbra.
Il progetto pilota avrà una durata complessiva di un anno, con una fase di sperimentazione pratica di quattro mesi, per un investimento totale di 128 mila e 50 euro, finanziato all’80% dal programma europeo Interreg e per il restante 20% da fondi nazionali di cofinanziamento.
Una nuova sfida per una mobilità più inclusiva, sostenibile ed efficiente, che guarda al futuro delle aree periferiche.