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Protesta dei lavoratori di Portovesme Protesta dei lavoratori di Portovesme

Portovesme, ore cruciali per i 1200 lavoratori sardi: “Il Governo ci aiuti”

Tavolo decisivo al ministero dell’Economia tra il ministro e i rappresentanti della Glencore. “Il Governo deve fare pressing per convincere l’azienda a riattivare la linea zinco, basta con le delocalizzazioni”
La Redazione
Protesta dei lavoratori di Portovesme

Ore decisive per il futuro dei 1200 lavoratori della Portovesme srl. È un corso incontro a Roma, al ministro delle Imprese alla presenza dei vertici dell’azienda controllata dalla multinazionale Glencore e del ministro Adolfo Urso e della sottosegretaria con delega alle crisi industriali Fausta Bergamotto. Fuori, in attesa di sviluppi, i sindacati e una cinquantina di lavoratori partiti dalla Sardegna.
   
“Basta delocalizzazioni: 1200 posti a rischio. Governo e Glencore rispondano”, si legge in uno degli striscioni. “Il governo nazionale deve fare pressing sulla Glencore perchè torni sui suoi passi sulla chiusura della linea zinco – dice Roberto Forresu della Fiom – e deve essere conseguente a qunto dichiarato. Se questa produzione è strategica allora devono esserci garanzie produttive certe”. “Al tavolo abbiamo ufficialmente chiesto di riavviare la linea zinco – dice Pierluigi Loi della Uiltec – attendiamo una risposta dall’azienda”. Secondo quanto appreso l’incontro è stato sospeso per una pausa.

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