L’inchiesta dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Carbonia ha svelato i dettagli di una rete criminale organizzata e spietata. Costituita da due gruppi: una ha come base l’Ogliastra, l’altro è il “network dei camionisti”, con sede nell’hinterland di Cagliari. Per le accuse dei carabinieri e dell'Antimafia, si tratta di un gruppo capace di trasportare ingenti quantità di droga dalla Penisola alla Sardegna, e di gestire il denaro proveniente dallo spaccio con precisione quasi aziendale.
Efisio Spano, 44 anni, di Monserrato, ha diretto la rete con rigore militare. Nel giro di un solo anno ha organizzato almeno nove spedizioni di cocaina, per un totale di 90 chilogrammi. Ha reclutato autisti, gestito pagamenti e controllato una rete di spacciatori a Olbia, Oliena e nel Medio Campidano. Per sfuggire alle indagini ha utilizzato telefoni criptati e schede GSM intestate a stranieri. Dopo un grosso sequestro, si è recato in Albania per rinegoziare nuovi carichi con i fornitori, ottenendo 13,5 chili di cocaina poi intercettati a Siligo.
Al suo fianco operava Rossano Agnese, camionista di Assemini e domiciliato a Sardara. Ha coordinato i trasporti, gestito i pagamenti e garantito il sostegno economico ai familiari dei corrieri arrestati. Dopo dicembre 2023, ha lasciato a Spano parte della leadership, pur continuando a gestire una propria rete di spaccio nel Medio Campidano.
Tra i complici emerge anche Diego Scalas, titolare di un autolavaggio ad Assemini. Ha svolto un ruolo chiave come intermediario tra i trafficanti albanesi e i gruppi locali. Ha fornito mezzi e contatti per il trasporto della droga, tra cui la Fiat Grande Punto usata in una successiva spedizione punitiva nel Sulcis.
Matteo Scano, trafficante di Sestu, ha ricevuto due partite di cocaina dai trafficanti ogliastrini. La prima consegna è avvenuta senza problemi, mentre la seconda, di 6 kg, ha creato tensioni per un mancato pagamento. Scano ha commercializzato rapidamente la sostanza, dimostrando abilità e conoscenza del mercato.
Alessandro Pibia e Nicola Podda, pregiudicati di Decimoputzu, hanno consegnato a Sibiriu una partita di cocaina del valore di oltre 228.000 euro, consolidando contatti con i livelli più alti della criminalità locale.
Cristina Carrusci, ha gestito la vendita e la custodia della cocaina a Cagliari, consegnando il denaro raccolto a Spano e alla moglie Ruggeri. Ha ricevuto regolarmente partite di circa 1 kg di cocaina per la distribuzione ai clienti e ha facilitato la consegna di somme a Bernardino Ferru, camionista incaricato di trasportarle a Pontedera.
Bernardino Ferru, camionista di Sestu, ha curato il trasporto di denaro verso fornitori albanesi e lo smistamento della droga in Sardegna, incluso un chilogrammo di cocaina ceduto a Carrusci. Ha partecipato a consegne complesse, gestendo personalmente pacchi da 500 grammi e interfacciandosi con clienti a Elmas.
Andrea Pillittu, camionista incensurato di Serramanna, ha collaborato con Spano trasportando ingenti somme di denaro ai fornitori albanesi nei pressi di Pisa, dimostrando disponibilità immediata e consolidata fiducia con l’organizzazione.
Cristina Ruggeri, moglie di Spano, ha svolto un ruolo chiave ritirando denaro, coordinando consegne e sostituendo il marito in diverse operazioni. Ha mantenuto contatti diretti con gli ogliastrini, ha partecipato a trasporti e cessioni di droga, e ha supportato l’acquisto dei 12 kg poi sequestrati a Siligo.
Basilio Lecis, camionista di Sestu, ha trasportato ripetutamente somme di denaro per conto di Spano verso fornitori albanesi, mostrando disponibilità costante e professionalità nelle consegne.
Massimo Fonnesu, inizialmente autista, arrestato con 12 kg di cocaina, ha continuato a collaborare con Spano dalla comunità di Villamassargia, vendendo cocaina ed eroina e ricevendo consegne regolari, confermando la sua partecipazione stabile al network.
Predrag Vracar, camionista croato, è risultato collegato soprattutto a Rossano Agnese. Ha trasportato almeno 6 kg di cocaina nel luglio 2023 dalla Penisola alla Sardegna, utilizzando un cripto-telefonino per comunicare con Agnese e con i fornitori. In più occasioni, ha rispettato disposizioni di Agnese di rifiutare consegne ritenute rischiose a causa di indagini in corso, dimostrando disciplina e inserimento stabile nell’organizzazione.
Luigi Casu, camionista di Pirri, ha gestito il ritiro e il trasporto di 13,5 kg di cocaina sequestrati a Siligo, utilizzando un telefono criptato e coinvolgendo un collega ignaro, Igor Bisaro, per la consegna finale. Questo episodio dimostra la sua capacità di operare con spregiudicatezza e l’elevata pericolosità sociale.
Le accuse dovranno essere confermate in sede di processo. Intanto le indagini, sostenute da intercettazioni e pedinamenti, hanno delineato un’organizzazione capace di collegare fornitori albanesi, corrieri sardi e trafficanti locali. Un sistema complesso che operava come un vero e proprio cartello, con ruoli, codici e strategie di copertura sofisticate.