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Sanità nel caos, “schiaffi” ai sardi in attesa di trapianto: “Interventi in netto calo”

Cresce il numero di donatori “idonei”, gli organi non mancano, ma calano gli interventi di trapianto. Pesano le carenze di personale sanitario
La Redazione

Donazioni in crescita, trapianti sardi in calo: luci e ombre del sistema sanità in Sardegna

Un quadro a due facce quello che emerge dai dati aggiornati al 29 settembre 2025, forniti dal Centro Nazionale Trapianti Operativo di Roma (CNT) e gentilmente trasmessi dall’Aned. La Sardegna si distingue in positivo per le donazioni di organi, ma il numero dei trapianti effettivamente realizzati è in calo rispetto al 2024.

Più donazioni, meno opposizioni. Nel confronto tra i primi nove mesi del 2024 e del 2025, il numero di segnalazioni di potenziali donatori in rianimazione è leggermente sceso, da 85 a 77, ma a queste si aggiungono 6 segnalazioni DCD (donazione a cuore fermo), contro zero dell’anno precedente, portando il bilancio in attivo sotto il profilo delle potenzialità. Il dato più incoraggiante riguarda le opposizioni familiari alla donazione, in netto calo: 28 nel 2024 (32,9%), scese a 20 nel 2025 (26%). Una differenza significativa, che gli operatori attribuiscono al lavoro instancabile delle associazioni di volontariato e al coinvolgimento delle strutture sanitarie territoriali, impegnate nella promozione della cultura della donazione, soprattutto nelle scuole e nei Comuni.

Donatori utilizzati in aumento Il miglioramento più consistente riguarda il numero di donatori effettivamente utilizzati: da 39 nel 2024 a 46 nel 2025, con l’aggiunta di 4 donatori DCD, sempre nel 2025. Un incremento complessivo di 11 donatori in più, che consente alla Sardegna di collocarsi ai vertici nazionali nella classifica dei donatori utilizzati per milione di abitanti (PMP): * 66,2 donatori segnalati PMP * 39,5 donatori utilizzati PMP Un risultato che testimonia l’efficacia dell’attività del Centro Regionale Trapianti (CRT) della Sardegna e della sinergia con il CNT nazionale.

Trapianti in calo: -11 in un anno Il rovescio della medaglia riguarda invece il numero complessivo di trapianti effettuati, che passa da 59 nel 2024 a 48 nel 2025. Ecco il dettaglio: Cuore: da 3 a 4 Fegato: da 26 a 18 Rene: da 30 a 26 Un calo di 11 trapianti complessivi, che secondo gli esperti non è imputabile a una carenza di organi, ma a criticità sistemiche ben note: in primis, la grave carenza di personale medico e infermieristico specializzato, che da tempo affligge il settore trapiantologico.

"Riscontriamo senza ombra di dubbio una debolezza intrinseca dell’intero sistema trapiantologico che non nasce casualmente", afferma Pino Argiolas, presidente della onlus Prometeo Aitf, "ma ha delle ragioni ben note a chi si occupa di Sanità, sono infatti legate alle fortissime riduzioni del personale medico e infermieristico addetto ai trapianti, che hanno portato a gravi difficoltà per la realizzazione di un trapianto.

Nessun organo è andato perso. A parziale consolazione, il fatto che tutti gli organi prelevati siano stati effettivamente trapiantati, sia in Sardegna sia in altri centri italiani, grazie alla collaborazione tra il CRT isolano e il CNT romano. Nessuna donazione è andata sprecata.

Conclusioni. Il bilancio di questi primi nove mesi del 2025 consegna una Sardegna generosa, sempre più consapevole e impegnata nella cultura del dono. Ma l’efficienza del sistema trapiantologico deve fare i conti con un’emergenza di personale e risorse che rischia di vanificare l’impegno dei cittadini e degli operatori. Serve ora un intervento strutturale per non sprecare un patrimonio umano e sanitario sempre più prezioso.

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