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Fine vita in Sardegna, le “sorprese”: sì di Gianni Chessa, no di Lorenzo Cozzolino

Suicidio assistito: l’esponente di Forza Italia vota col centrosinistra, a differenza del consigliere di Orizzonte Comune-Psi
Paolo Rapeanu

Fioccano le “sorprese”, se così si possono definire, sulla legge sul fine vita (suicidio assistito) approvata dal Consiglio regionale della Sardegna. Gianni Chessa, in minoranza tra i banchi sotto il vessillo di Forza Italia, vota sì al documento che porta la Sardegna sulla scia della Toscana per quanto riguarda la regolamentazione del cosiddetto suicidio assistito. Dai banchi della maggioranza, invece, arriva il no del consigliere di Orizzonte Comune-Psi Lorenzo Cozzolino.

Fine vita in Sardegna, "sorprese" sul voto sul suicidio assistito

Certo, scontato sottolineare che in casi simili prevale la coscienza personale più che l'orientamento politico. Non si sta parlando di un'opera da finanziare o di soldi da spostare da un settore a un altro per questa o quella iniziativa, ma il fine vita, cioè come da oggi un sardo o una sarda potrà scegliere di gestire la sua stessa esistenza in caso di malattie gravi o altre grane legate alla salute.

 Il provvedimento è passato a maggioranza in Consiglio regionale: 32 voti favorevoli, 19 contrari e un astenuto (si tratta del consigliere di centrosinistra Giuseppe Frau, lista Uniti per Todde). La legge sarda garantisce l'assistenza sanitaria gratuita a chi, affetto da patologia irreversibile e dipendente da trattamenti vitali, sceglie autonomamente e consapevolmente di accedere al suicidio medicalmente assistito e prevede procedure con tempi definiti per l'assistenza. Le condizioni dovranno comunque essere verificate da una commissione multidisciplinare e dal comitato etico territorialmente competente.

Sul punto, come ampiamente prevedibile, ha già fatto sentire la sua voce l'arcivescovo Giuseppe Baturi, esprimendo la sua netta contrarietà (QUI la notizia completa) al provvedimento adottato dalla maggioranza a trazione PD-5 Stelle: "Esprimo rammarico per l'approvazione, auspico che si giunga, a livello nazionale, a interventi che tutelino nel miglior modo possibile la vita, favoriscano l'accompagnamento e la cura nella malattia, sostengano le famiglie nelle situazioni di sofferenza".

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