Limiti all’Amico Bus e taxi introvabili: a Cagliari i più fragili restano a piedi
Limiti all’Amico Bus e taxi introvabili: a Cagliari i più fragili restano a piedi. Crescono le difficoltà di mobilità per i cittadini fragili di Cagliari, tra limiti imposti al servizio “Amico Bus” e una grave carenza di taxi sul territorio. La consigliera Stefania Loi ha acceso i riflettori su queste criticità presentando un’interrogazione urgente in Consiglio comunale.
“Amico Bus”, gestito dal Ctm, società partecipata del Comune, si rivolge a persone con disabilità, anziani e cittadini con difficoltà motorie, garantendo spostamenti sicuri. Tuttavia, la Regione Sardegna impone limiti di chilometraggio che risultano insufficienti rispetto alla domanda reale, causando negazioni di corse anche a chi ha invalidità totale o appuntamenti medici già prenotati da tempo.
A questa problematica si aggiunge una carenza strutturale di taxi nella città. La difficoltà a trovare un taxi, specie nelle ore serali o nelle zone periferiche, penalizza non solo le persone più fragili, ma anche lavoratori, famiglie, turisti e chi non possiede un’auto.
«Il Comune deve agire su due fronti – ha sottolineato la consigliera Loi –: da una parte sollecitare la Regione a incrementare il chilometraggio di “Amico Bus”, dall’altra affrontare in modo strutturale la disponibilità di taxi, garantendo un sistema di mobilità più accessibile e inclusivo.»
L’interrogazione chiede inoltre se l’Amministrazione stia valutando la possibilità di convenzioni integrative, ad esempio con taxi attrezzati o servizi solidali, e se esista un piano strategico complessivo per tutelare il diritto alla mobilità di tutta la cittadinanza.
«Non possiamo permettere che cittadini in condizioni di fragilità rinuncino a visite mediche o servizi essenziali – ha concluso Loi –. La mobilità è una questione di dignità, salute pubblica e civiltà.»