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Cagliari, proteste per l’orario ridotto dei fiorai al cimitero: “Ma non possiamo morire di caldo”

Tre giorni senza turno pomeridiano, impossibile comprare crisantemi e roselline per i defunti. I parenti furibondi: “Vogliamo abbellire le tombe”. Ma i venditori, capeggiati da Andrea Fenu (nel tondo) difendono la loro scelta: tutti i dettagli
Paolo Rapeanu

A Cagliari i fiorai del cimitero non lavorano 3 pomeriggi su 7 in estate, è polemica.

E la polemica “rovente”, alle porte dell’estate 2025, è servita anche a Cagliari. Bisogna andare al cimitero di San Michele per scoprire che, “esattamente” come l’anno scorso, i fiorai hanno deciso di lavorare solo mezza giornata. Sarà così questo mese, idem a luglio e agosto: possibile fare acquisti solo la mattina, dalle 8 alle 13:30, il lunedì, mercoledì e venerdì. Poi, nel caso, se ne riparla il giorno dopo. E le proteste fioccano: “Sono andata a trovare i miei cari, avrei voluto tanto lasciare dei fiori freschi sulla tomba di mia mamma”, racconta una giovane, Veronica T., alla nostra redazione. “Invece, con mia grande sorpresa non ho trovato una sola bancarella aperta. Tutto chiuso, nemmeno un fiore da poter acquistare. Lavoro su turni ma non tutti i giorni”, prosegue, “quindi posso venire al camposanto unicamente nella pausa pranzo, proprio quando i fiorai hanno deciso di restarsene a casa”. Altri frequentatori del camposanto si uniscono al coro di protesta della giovane.

La difesa dei fiorai del cimitero di San Michele a Cagliari

“Non possiamo certo morire di caldo per incassare, tra l’altro, pochi euro”, spiega, con la massima calma e il sorriso che da sempre lo contraddistingue, uno dei fiorai storici del camposanto, Andrea Fenu. “È la seconda estate che decidiamo di non lavorare tre pomeriggi alla settimana. Paghiamo suolo pubblico e tutte le altre tasse, è un nostro diritto non prenderci un’insolazione per un guadagno, indubbiamente, magro”. E Fenu ne approfitta per rimarcare, per l’ennesima volta, quello che è rimasto solo un sogno: “Da decenni il Comune ci promette nuovi chioschi, moderni, da poter utilizzare per lavorare. Non li hanno mai portati, abbiamo ancora i nostri camion con tendoni dove, ovviamente, è impossibile piazzare l’aria condizionata”.

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