Pestarono un ragazzo al Poetto nel 2023 e lo mandarono in terapia intensiva. Ieri sono stati condannati: Francesco Carta, 33 anni, dovrà scontare 11 anni di reclusione, mentre Nicola Loddo, 24 anni, 9.
Condannati per un pestaggio al Poetto. Una lite scoppiata per motivi banali si è trasformata in un pestaggio brutale che ha quasi tolto la vita a un giovane di 22 anni. Il fatto risale alla notte del 18 giugno 2023, sul lungomare del Poetto a Cagliari, dove il ragazzo – originario di Quartu Sant’Elena – è stato aggredito con calci, pugni e persino cinghiate da due coetanei, che lo hanno colpito anche quando giaceva incosciente a terra. La vittima, trasportata d’urgenza all’ospedale Brotzu, ha trascorso giorni in terapia intensiva, intubata e in condizioni critiche.
Ieri, il tribunale di Cagliari ha emesso una sentenza durissima: Francesco Carta, 33 anni, dovrà scontare 11 anni di reclusione; Nicola Loddo, 24 anni, è stato condannato a 9 anni. I giudici hanno accolto quasi integralmente le richieste della Procura. Durante il dibattimento, la vittima – assistita dall’avvocato Maurizio Scarparo – si è costituita parte civile. I due imputati, difesi dagli avvocati Alessandro Sassu e Mauro Massa, hanno affrontato il processo con l’accusa di tentato omicidio.
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Le indagini
Le indagini, condotte dal Nucleo Radiomobile dei Carabinieri e coordinate dalla pm Rita Cariello, hanno portato all’arresto di Carta e Loddo poche settimane dopo l’aggressione. Inizialmente la Procura aveva indagato anche due ragazze, presenti al momento dei fatti, per omissione di soccorso, ma la stessa pm ha successivamente chiesto l’archiviazione per entrambe.
Il collegio giudicante, presieduto dalla giudice Lucia Perra e composto dai giudici Antonella Useli Bacchitta e Federico Loche, ha letto la sentenza intorno alle 17.45. Oltre alla pena detentiva, i condannati dovranno versare alla vittima una provvisionale immediatamente esecutiva di 60mila euro, come anticipo sul risarcimento del danno. Le motivazioni della sentenza arriveranno entro 90 giorni, mentre i legali degli imputati hanno già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello.