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Idonei ma senza cattedra: beffati centinaia di precari della scuola in Sardegna

“Scaricati dal sistema come fardelli inutili e rimandati a casa a metĆ  annoā€, denuncia il comitato, ā€œe non perchĆ© le cattedre non ci siano, visto che il Ministero ha giĆ  bandito proprio in questi giorni un nuovo concorso, ma perchĆ© cosƬ ha stabilito e deciso il Ministro stesso. Una situazione che ci lascia frustrati e traditi”
La Redazione

“Abbiamo superato un concorso, ma non avremo una cattedra”. ƈ la denuncia degli insegnanti rimasti fuori dalle assegnazioni dei posti in classe nonostante siano stati giudicati idonei: “Scaricati dal sistema come fardelli inutili e rimandati a casa a metĆ  anno- spiega il Comitato precari in cattedra -. E non perchĆ© le cattedre non ci siano, visto che il Ministero ha giĆ  bandito proprio in questi giorni un nuovo concorso, ma perchĆ© cosƬ ha stabilito e deciso il Ministro stesso. Una situazione che ci lascia frustrati e traditi”.
    Gli idonei precari sono centinaia, spiega il comitato. “Chiediamo giustizia per il nostro lavoro e per il futuro della scuola. Questa situazione non colpisce solo noi docenti: le vere vittime sono gli studenti. Ogni anno, migliaia di alunni cambiano insegnanti a causa di un sistema che rifiuta di stabilizzare chi lavora da anni nelle scuole. La discontinuitĆ  educativa mina l’apprendimento e crea insicurezza, soprattutto per i ragazzi che hanno più bisogno di punti di riferimento. ƈ inaccettabile che si preferisca continuare a utilizzare i precari come “tappabuchi”, ignorando i loro diritti e lasciandoli nell’incertezza lavorativa”.
    Le richieste. Uno, stabilizzazione immediata dei docenti risultati idonei al concorso. “Siamo stati valutati e giudicati idonei, non ci sono scuse per non procedere alle assunzioni”. Due, una politica chiara e trasparente sul reclutamento degli insegnanti. Tre, istituzione di una graduatoria di merito, per tutti i docenti idonei al concorso, che garantisca una chiamata trasparente e progressiva alle cattedre vacanti.
    “Invitiamo tutti i docenti, gli studenti, le famiglie e chiunque creda nel valore della scuola pubblica a unirsi alla nostra protesta. La scuola merita rispetto, e questo rispetto inizia dai suoi insegnanti. Proseguiremo questa battaglia con forza e determinazione, organizzando a breve iniziative in piazza per portare avanti le nostre istanze”.

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