Un piccolo ma simbolicamente rilevante incidente ha segnato il rientro del simulacro di Sant’Efisio verso Cagliari: durante il trasporto dalla chiesa al cocchio, nel tragitto per il ritorno, si è staccata una falange della mano sinistra della statua. Un infortunio che ha colpito i devoti e i presenti, ma che non ha scalfito il profondo legame della comunità con il Santo.
L’Arciconfraternita del Gonfalone, custode del culto del martire e responsabile della conservazione della statua custodita nella chiesa di Stampace, ha subito rassicurato i fedeli: al termine della festa, il simulacro sarà restaurato con cura. “Era già accaduto altre volte”, spiega Andrea Loi, presidente dell’Arciconfraternita del Gonfalone”, è la parte danneggiata dalle bombe del 1943 e succede ogni 5/ 6 anni. Siamo già attivi per garantire un pronto intervento conservativo. Il rispetto e la tutela di Sant’Efisio sono la nostra priorità”.
Nonostante l’inconveniente, il pellegrinaggio ha vissuto ieri uno dei momenti più intensi con la sosta a Nora, luogo simbolico del martirio del Santo. In un clima di profondo raccoglimento e sincera devozione, i fedeli hanno accompagnato la statua lungo i luoghi sacri, rendendo omaggio a una figura che da secoli rappresenta un punto di riferimento spirituale per Cagliari e per tutta la Sardegna.
Il corteo, dopo il passaggio a Nora, ha proseguito verso Pula, aprendo il cammino di ritorno verso il capoluogo. Questa sera, Sant’Efisio è atteso a Cagliari per fare rientro nella chiesa di Stampace, dove sarà accolto come ogni anno da una folla partecipe e commossa.