Cuoca di Monserrato uccisa dal botulino: la fine della lunga lotta di Valeria Sollai
Cuoca di Monserrato uccisa dal botulino: la fine della lunga lotta di Valeria Sollai. Valeria Sollai è la seconda vittima sarda del botulino killer. Aveva 62 anni, viveva a Monserrato, paese nel quale lavorava come cuoca nella scuola dei Monumenti ai caduti. Era ricoverata da oltre due settimane al Policlinico di Monserrato: lì, i medici, hanno fatto di tutto per riuscire a salvarla, ma alla fine si sono dovuti arrendere davanti all’intossicazione da botulino. Sollai era attaccata all’ossigeno, ma non è bastato. E c’è di più: sul fatto che avesse partecipato alla Fiesta Latina a Monserrato non ci sono praticamente dubbi.
Il figlio della donna, Alessandro Aru, carabiniere in servizio in Campania, due settimane fa aveva postato un lungo messaggio pubblico sul suo Facebook, col quale metteva tutti in guardia sul rischio contagio da botulino Aveva citato la Fiesta Latina e il fatto che la carovana si fosse spostata nell’Ogliastra e, a precisa domanda di un suo amico, aveva risposto così: “È lo stand messicano, mia mamma è ricoverata con l’ossigeno”. A due settimane di distanza, il tragico decesso della donna.
La morte di Valeria Sollai rappresenta la seconda vittima dell’intossicazione da botulino legata alla Fiesta Latina, dopo quella di Roberta Pitzalis, 46 anni, deceduta nei giorni scorsi a causa delle stesse complicazioni. La doppia tragedia ha scosso la comunità monserratina e acceso i riflettori sulla sicurezza alimentare negli eventi pubblici.