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Uta, caos totale in carcere: “Un agente picchiato e una cella data alle fiamme”

Sempre più da bollino rosso la situazione nel più grosso penitenziario sardo. Un uomo con problemi spacca naso e bocca a un poliziotto, un altro recluso incendia la cella
Paolo Rapeanu

Ancora una volta, il carcere di Uta è stato teatro di momenti di altissima tensione che hanno messo a dura prova la professionalità e la dedizione del personale di Polizia Penitenziaria. Nelle ultime ore la già precaria situazione dell’istituto è precipitata a causa di due eventi critici, gestiti con straordinaria abilità e tempestività dagli agenti.

Carcere di Uta nel caos

Un detenuto con noti problemi psichiatrici ha aggredito violentemente un Poliziotto, causandogli gravi lesioni che hanno richiesto il trasporto in ospedale esterno per le cure del caso, inclusi diversi punti di sutura in bocca.

Contemporaneamente, in un’altra sezione, un altro detenuto ha appiccato un incendio all’interno della propria cella, creando un immediato e gravissimo pericolo per la sua incolumità, quella degli operatori e degli altri reclusi.

Il Segretario Generale della UIL PA Polizia Penitenziaria, Michele Cireddu, ha commentato l’accaduto con fermezza: “Il personale di Polizia Penitenziaria ha dimostrato, ancora una volta, una professionalità e una capacità operativa fuori dal comune, riuscendo a gestire contemporaneamente due situazioni di estrema emergenza con un organico già al limite. Sono stati momenti concitati che hanno messo a dura prova la resistenza e il coraggio dei nostri agenti”.

Cireddu ha poi rincarato la dose: “Non è più accettabile che il
sia costantemente impiegato ben al di sotto dei livelli minimi di sicurezza, soprattutto nelle sezioni detentive. Spesso ci si trova a gestire situazioni estreme con un numero di agenti irrisorio. I detenuti con problemi psichiatrici e i soggetti più facinorosi continuano a seminare scompiglio nelle sezioni di Uta, e il personale di Polizia Penitenziaria lotta quotidianamente, quasi stoicamente, per
garantire la legalità e la sicurezza all’interno del carcere.”

Un’ulteriore criticità, evidenziata dal Segretario, riguarda i frequenti piantonamenti in luoghi esterni di cura: “Eventi come l’aggressione subita dal nostro collega comportano l’urgente necessità di accompagnare il detenuto in ospedale. 750 detenuti, avere pochi agenti nelle sezioni rispetto all’organico previsto è un’emergenza non più tollerabile”.


La UIL PA Polizia Penitenziaria esprime profondo rammarico per il silenzio assordante che, di fronte a questa dilagante escalation di violenza nei confronti degli operatori, proviene dalla classe politica e dai vertici romani dell’Amministrazione.

A nome di tutta la UIL, il Segretario Generale Michele Cireddu esprime “la più sentita vicinanza al Poliziotto ferito, augurandogli
una pronta e completa guarigione. Un plauso e il più sentito ringraziamento vanno, infine, a tutto il personale che è intervenuto con coraggio e prontezza per contenere il detenuto aggressore, domare le fiamme e mettere in sicurezza il detenuto autore dell’incendio e gli altri reclusi della sezione. La loro abnegazione è l’unica vera garanzia di legalità e sicurezza all’interno dell’Istituto”.

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