La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, dopo il ko in tribunale sulla decadenza, esclude le dimissioni.
Niente dimissioni dopo il ko sulla decadenza per Alessandra Todde. “Dimettermi? Chiunque mi conosca sa che è assolutamente un’assurdità”. La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, torna a parlare all’indomani della sentenza che ha respinto il suo ricorso contro la decadenza, riaffermando con decisione la volontà di proseguire il mandato elettorale ricevuto dai cittadini sardi.
Durante una conferenza stampa convocata dopo il pronunciamento del Tribunale, Todde ha chiarito: “Mi dimetterei solo se i sardi mi dicessero chiaramente che non credono in me. Ma non è questo il caso. Anzi, ho ricevuto migliaia di messaggi di sostegno da cittadini che mi chiedono di andare avanti. Questo per me conta più di ogni altra cosa”.
Pur consapevole della complessità della situazione giuridica, la presidente ha ricordato che, anche secondo la sentenza, sarà il Consiglio Regionale ad avere l’ultima parola sulla sua eventuale decadenza. Fino ad allora, ha sottolineato, “esercito pienamente le mie funzioni, con determinazione e senso del dovere”.
Todde ha colto l’occasione per rispondere anche agli attacchi del centrodestra, che ha richiamato le passate posizioni giustizialiste del Movimento 5 Stelle. “Il Movimento è cambiato – ha ribattuto –. Abbiamo governato in tre governi, abbiamo un nuovo leader, abbiamo fatto i conti con il passato. Chi non lo ha capito, non vive in questo mondo. Io credo nello Stato di diritto e ho esercitato il mio diritto a difendermi”.
La vicenda giudiziaria, secondo la presidente, ha addirittura contribuito a rafforzare la coalizione. “La maggioranza è compatta – ha dichiarato –. I vertici si confrontano regolarmente: sabato ci sarà una nuova giunta. Parliamo di sanità, trasporti, agricoltura, istruzione. Abbiamo già ottenuto risultati concreti, dalla risoluzione del nodo di La Maddalena alla riforma del sistema sanitario”.
Infine, un messaggio netto a chi ipotizza un indebolimento dell’azione di governo: “Chi sperava di fermarci, si sbagliava. Noi stiamo governando e continueremo a farlo. Se ne facciano una ragione”.