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Cagliari, dodicenne incinta dopo lo stupro: spariti gli abiti

Indagine della Mobile: nessun traccia gli indumenti indossati dalla ragazzina il giorno dell’aggressione
La Redazione

Spariti gli abiti della dodicenne incinta dopo la violenza sessuale a Cagliari. Indagine della Mobile: nessun traccia gli indumenti indossati dalla ragazzina il giorno dell’aggressione

Gli agenti della Squadra Mobile di Cagliari, diretti dal primo dirigente Davide Carboni, cercano i vestiti che la dodicenne indossava il giorno in cui, secondo il suo racconto, uno sconosciuto l’avrebbe aggredita mentre tornava a casa. La notizia, riportata oggi da L’Unione Sarda in edicola, racconta che la giovane vive in un piccolo comune della provincia e che da allora ĆØ trascorso poco più di un mese. La denuncia ĆØ partita solo dopo che la ragazza, preoccupata per l’assenza del ciclo mestruale, si ĆØ recata in ospedale. LƬ i medici hanno scoperto la gravidanza e segnalato immediatamente il caso alla Procura.

Gli investigatori hanno visitato l’abitazione della famiglia per recuperare gli abiti, ma i genitori non li hanno ancora trovati. Quegli indumenti potrebbero rappresentare una prova cruciale: potrebbero contenere tracce biologiche o genetiche utili a identificare l’autore della violenza.

Ricostruzione dei fatti e nuovi accertamenti

La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo e affidato l’inchiesta a un pubblico ministero specializzato nei reati contro le persone fragili. Dopo la decisione di interrompere la gravidanza, i magistrati valutano la possibilitĆ  di eseguire l’esame del Dna del feto, considerato un passaggio fondamentale per risalire al profilo genetico del violentatore, anche se si tratta di un’operazione complessa.

Nel frattempo, la Squadra Mobile prosegue con la raccolta di riscontri. I genitori, assistiti dall’avvocato Fabrizio Rubiu, hanno giĆ  fornito la loro versione dei fatti. Il Tribunale ha nominato un amministratore di sostegno per tutelare la minore, che potrĆ  essere ascoltata nelle prossime settimane con tutte le cautele previste dalla legge.

Nessun dubbio sulla violenza subita

Gli inquirenti escludono l’ipotesi che la dodicenne abbia inventato la storia per nascondere una relazione con un coetaneo. Le prime verifiche sostengono la versione della ragazza, e gli investigatori ritengono che abbia davvero subito una violenza. Le indagini restano coperte dal massimo riserbo, ma la Polizia continua a lavorare senza sosta per fare luce su un caso che ha scosso profondamente la comunitĆ  e l’opinione pubblica.

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