Seguici

Per ricevere gli aggiornamenti di Cagliari News nella tua casella di posta, inserisci la tua e-mail nel campo sottostante.

Premendo il pulsante Iscriviti, confermi di aver letto e di accettare la nostra Informativa sulla privacy

Spacca la statua di Gigi Riva a Mandas: “Ero alticcio, mi sono appoggiato con troppa forza”

Qualche birra di troppo per festeggiare il compleanno, poi lo sfregio alla scultura del “mito” amato da tutti i sardi: la verità di Andrea Mulliri (nel tondo)
Paolo Rapeanu

La verità del giovane pastore che ha sfregiato la statua di Gigi Riva: “Massimo rispetto per lui”

Giura di essere rimasto in silenzio per poche ore, “solo perchè non potevo certo chiamare il sindaco Umberto Oppus in piena notte”. Andrea Mulliri, pastore, 24 anni, mandarese doc: è lui ad avere sfregiato la statua di Gigi Riva realizzata dallo scultore Mario Matta e installata nella piazza principale di Mandas lo scorso 9 novembre. Un’opera apprezzata da tutti, Gigi Riva è un mito riconosciuto in tutta la Sardegna, non solo a Cagliari. Ecco perchè l’amara scoperta di un braccio e le dita di una mano spezzate, danneggiate, ha avuto un’eco nazionale, finendo addirittura nei principali quotidiani italiani.

LEGGI ANCHE: Statua di Riva distrutta a Mandas, il responsabile si scusa: “Ero ubriaco, pagherò tutto”

Al telefono del primo cittadino prima, ovviamente a voce, e alla porta dei carabinieri della stazione del paese, di persona, si è presentato Andrea Mulliri: “Ho danneggiato io la statua di Gigi Riva, non so perchè l’ho fatto, avevo bevuto”. Queste le parole raccolte dai militari e che hanno trovato una risonanza pubblica grazie al nuovo post Facebook di Umberto Oppus col quale annunciava anche la promessa del giovane di ripagare tutti i danni.

“Ed è vero, confermo, ripagherò tutto”, afferma il 24enne, contattato da CagliariNews. “Ero in giro con un gruppo di amici due notti fa. Mi sono appoggiato troppo, con troppa forza, a una delle braccia della statua. Pensavo fosse fatta di bronzo”. Invece no, materiale utilizzato? Pietra locale, decisamente meno resistente. “Così si è rotta la statua” ,prosegue Mulliri. Che sembra essere davvero pentito per quanto capitato: “Già stamattina mi sono messo in contatto col sindaco per spiegargli tutto, di sicuro non avrei potuto chiamarlo alle 3 di notte, quando è avvenuto il fatto”.

Il giovane non nomina mai la parola “martello”, oggetto entrato in una prima ricostruzione dei fatti. “Non sono un perdigiorno o una persona che danneggia cose, sono un lavoratore”, precisa ancora il ventiquattrenne. “Ero alticcio, mi sono poggiato con troppa forza sulla statua e si è rotta. Ho massimo rispetto per la figura di Gigi Riva, pagherò tutti i danni”.

La vicenda, al momento e in attesa della consegna del denaro da parte del giovane, sembra chiudersi qui. Sullo sfondo lo sdegno di un’intera comunità per un’opera pubblica, relativamente nuova, sfregiata, e il timore, quello poi svanito, che dietro al gesto potesse esserci chissà quale “testa calda”. Invece no, c’era un allevatore felice, anche con l’aiuto di qualche bicchiere in più, di aver spento ventiquattro candeline.

Per ricevere gli aggiornamenti di Cagliari News nella tua casella di posta, inserisci la tua e-mail nel campo sottostante.

Premendo il pulsante Iscriviti, confermi di aver letto e di accettare la nostra Informativa sulla privacy