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Uccise la mamma a Sinnai, Andrea Tidu a processo: “Ma niente ergastolo”

Il giovane che ha ammazzato Maria Dolores Concas andrà a giudizio. Al momento dell’accoltellamento era incapace di intendere e volere, resterà in una struttura
Paolo Rapeanu

Andrea Tidu ha ucciso con una coltellata la mamma, Maria Dolores Cannas, a Sinnai, nella loro casa di via Monte Genis, il 16 giugno 2024.

Il ragazzo, oggi ventisettenne, dovrà comparire il prossimo 8 ottobre in Corte d’Assise a Cagliari, il rinvio a giudizio è stato deciso da Giulia Tronci, giudice del tribunale, che ha deciso di accogliere la richiesta formulata dal pm, Enrico Lussu.

Tidu, già da tempo, si trova non in carcere ma in una struttura protetta, dove viene seguito 24 ore su 24 e, soprattutto, curato.

C’è infatti una relazione, firmata dalla dottoressa Irene Mascia, dove si attesta che il giovane, al momento dell’uccisione della mamma, “non fosse capace di intendere e volere”.

Un particolare non di poco conto, anzi. Per quanto, infatti, non sia più possibile, in casi come quello di Sinnai, chiedere l’abbreviato, la relazione medica consentirà a Andrea Tidu di evitare il carcere.

Tra due mesi e mezzo la lettura della sentenza “cementificherà” le accuse e i reati in carico al ragazzo.

“Con la relazione medica che attesta la non capacità di intendere e volere del mio assistito”, spiega l’avvocato Roberto Nati, “decade la possibilità eventuale della condanna all’ergastolo”.

L’incidente probatorio disposto dal giudice è servito per dimostrare che al momento del fatto fosse in stato confusionale, “col perito che ha stabilito l’incapacità totale di intendere e volere”.

Quindi, Andrea Tidu continuerà a restare in una struttura per malati mentali: “Lì potranno continuare a seguirlo e, anche, a curarlo al meglio delle possibilità”. Tra due mesi e mezzo la decisione finale del giudice.

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