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Si spaccia per carabiniere e “ruba” 50mila euro a un anziano di Tertenia, 33enne pugliese denunciato

Il giovane ha promesso a un 75enne di Tertenia di aiutarlo a non finire truffato da finti direttori del Banco di Sardegna. Ma, alla fine, il truffatore era proprio lui
La Redazione

Nella mattinata del 19 novembre 2024 un 75enne di Tertenia ha denunciato ai carabinieri di Lanusei per denunciare una truffa subita il giorno precedente. La vittima ha segnalato di essere stato contattato da un uikoj8 presentatosi come ispettore antifrode del Comando Provinciale Carabinieri di Sassari, il quale lo informava di un’indagine in atto nei confronti di diversi direttori di filiali del Banco di Sardegna che, assieme ai loro dipendenti, stavano truffando numerosi correntisti mediante indebiti prelievi dai loro conti correnti. Il truffatore, seguendo il “copione” riscontrato in analoghe occasioni, prospettava alla vittima tale rischio e la faceva richiamare da un altro soggetto, questa volta presentatosi come Ispettore “Grilli”. Quest’ultimo, approfittando della buona fede della vittima, la convinceva ad effettuare, tramite la sua filiale, un bonifico di 49.800 euro, operazione necessaria per mettere al sicuro il denaro del proprio conto corrente. La vittima, resasi conto del raggiro il giorno seguente, si recava presso la Stazione Carabinieri di Lanusei permettendo di avviare le attività d’indagine volte ad identificare il responsabile della truffa, individuato a seguito di accertamenti documentali, analisi dei tabulati telefonici e perquisizione presso il suo indirizzo di residenza, dove è stata rinvenuta nella sua disponibilità la carta bancoposta associata all’IBAN verso il quale è confluita l’intera somma di denaro.

Il truffatore, per accaparrarsi la fiducia della vittima, ha finto di essere appartenente all’arma dei carabinieri utilizzando come immagine dei profili whatsapp le foto tratte dal web di due Ufficiali.

L’Arma dei Carabinieri, come già sottolineato in altre occasioni, continuerà a svolgere un’attenta e costante azione di sensibilizzazione in merito a questa tipologia di truffe, che vengono attuate carpendo la fiducia della vittima tramite diverse tecniche, come quella adottata in questo caso o attraverso lo “spoofing telefonico”, con il quale i malintenzionati riescono addirittura a modificare il numero visualizzato dalla vittima, inducendola a fidarsi del contatto ed a credere che l’interlocutore sia un appartenente alle Forze di Polizia.

In caso di richieste di questo tenore è indispensabile contattare immediatamente il numero unico di emergenza 112, tramite il quale sarà possibile chiedere il supporto necessario e scongiurare la consumazione della truffa.

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