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Cagliari, in 10mila sfilano per Gaza e la Flotilla: “Italia e Israele assassini, blocchiamo tutto”

Lungo corteo, studenti e lavoratori con bandiere palestinesi e dei sindacati: “Palestina libera, basta bombe italiane”
La Redazione

Sciopero per Gaza e Flotilla a Cagliari: in 10 mila al corteo. Bandiere e cori: “Palestina libera”

Diecimila persone hanno riempito le strade del centro per la manifestazione indetta da CGIL e USB a sostegno di Gaza, della Palestina e della Flotilla. Il corteo ha attraversato la cittĆ  con bandiere, striscioni e cori che hanno scandito il ritmo di una mobilitazione lunga e partecipata.

Un colpo d’occhio ha mostrato la netta prevalenza di giovani, soprattutto studenti delle scuole superiori e universitari. Tra di loro hanno camminato anche molti lavoratori che hanno rinunciato a un giorno di paga pur di unirsi al serpentone e gridare la loro rabbia contro la guerra in Medio Oriente. ā€œGaza liberaā€ e ā€œStop alle bombe italianeā€ hanno riecheggiato più volte tra via Roma e i quartieri storici, mentre i manifestanti hanno accusato il governo nazionale di complicitĆ .

Le critiche più dure hanno riguardato la premier Giorgia Meloni. In tanti hanno denunciato la scelta di continuare a permettere l’invio di ordigni prodotti in Sardegna, nella fabbrica di Domusnovas, verso Israele. Secondo i partecipanti, quell’industria alimenta un conflitto che provoca vittime civili e distruzione: ā€œUn genocidioā€, hanno urlato dai microfoni.

La politica regionale non ĆØ rimasta a guardare. In corteo hanno marciato esponenti del centrosinistra sardo, dall’ala più moderata a quella più radicale. Presenti la presidente della Regione Alessandra Todde, il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini e numerosi consiglieri comunali. In piazza del Carmine si ĆØ unito anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che ha voluto testimoniare la vicinanza della cittĆ .

L’iniziativa si ĆØ chiusa con un presidio nella stessa piazza, dove studenti, sindacati e associazioni hanno rilanciato nuove azioni di mobilitazione. La manifestazione di Cagliari ha ribadito un messaggio chiaro: la Sardegna non accetta più di contribuire con le proprie fabbriche di armi a un conflitto che devasta Gaza e mette a rischio la pace nel Mediterraneo.


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