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Sardos pro Israele, post choc: “La popolazione è complice di Hamas, Gaza va rasa al suolo”

Dura la condanna del centro italo-arabo contro il presidente Carboni: “Giustifica il genocidio: le sue sono parole di terrore”. Giulia Lai: “Questa associazione ha ricevuto centinaia di migliaia di euro dalla Regione. Spero che l’attuale governo regionale si adoperi affinché non percepisca più nemmeno una lira, almeno fino a quando non chiederà scusa pubblicamente”
La Redazione

“Popolazione di Gaza complice di Hamas” e Gaza che va “Rasa al suolo come la Berlino di Hitler”. Frasi choc quelle della pagina di Mario Carboni, presidente dell’associazione Sardos pro Israele. Il post ha circolato sui social network, ma ora risulta rimosso dalla stessa pagina. “La popolazione di Gaza è stata complice attiva e lo è ancora e continua a coprire i combattenti di Hamas”, si leggeva, “e probabilmente custodisce molti prigionieri nelle loro case o fungono da vivandieri. Certamente non parlano e non lo fanno per paura ma perché sono solidali col pensiero e azione antisemita di Hamas: non solo per 20 anni d’indottrinamento, ma perché sono islamisti sino al midollo. Sino a quando non libereranno prima di tutto questi bambini e si arrenderanno», aggiunge, “Gaza merita di essere rasa al suolo come i sovietici fecero con la Berlino di Hitler, rendendo possibile una ricostruzione e una auspicabile riorganizzazione amministrativa e sociale».

Durissima la risposta di Raimondo Schoiavone del centro italo-arabo.

“Leggo, senza stupirmi, le parole di Mario Carboni su Gaza”, dichiara Schiavone, “sono parole gravi pronunciate da un filo sionista che legittima e giustifica quello che di fatto è il genocidio del popolo palestinese.  A Gaza”, aggiunge, “muoiono innocenti, muoiono bambini, muore un popolo intero e ci sono persone come Carboni che inneggiano al genocidio.  Le parole di Carboni sono parole di terrore”. 

L’attivista pro Palestina Giulia Lai attacca Carboni che “tramite una associazione, ha ricevuto centinaia di migliaia di euro dalla Regione Sardegna. Pretendo che renda immediatamente pubblici i bilanci dell’associazione, voglio sapere dove sono andati a finire anche i miei soldi. Spero che questo nuovo governo regionale si adoperi affinché questa associazione non riceva nemmeno più una lira, almeno fino a quando non chiederà scusa pubblicamente”.

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