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Armando Bartolazzi, assessore regionale alla Sanità. Armando Bartolazzi, assessore regionale alla Sanità.

Sanità in Sardegna: “Stop alle terapie oncologiche costose agli ultraottantenni”

L’annuncio dell’assessore Bartolazzi. Il consigliere Sorgia attacca: “Negare le cure contro il tumore agli over 80 è inaccettabile”
La Redazione
L'assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi.

I farmaci incidono sulla spesa sanitaria. L’assessore alla Sanità: “Alcune terapie oncologiche non potranno più essere date ai pazienti di 80 anni”.

“Alcune terapie oncologiche non potranno essere somministrati agli ultraottantenni”. Una dura presa di posizione scuote il panorama politico e sanitario sardo. Il consigliere regionale Alessandro Sorgia, capogruppo del Gruppo Misto, ha presentato un’interrogazione urgente rivolta al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità Armando Bartolazzi, denunciando l’ipotesi di una limitazione delle cure oncologiche innovative per i pazienti ultraottantenni.

La questione nasce da alcune dichiarazioni rilasciate dallo stesso Bartolazzi nel corso di un convegno organizzato da Federsanità, durante il quale l’assessore, secondo quanto riporta anche il quotidiano L’Unione Sarda, avrebbe affermato che “alcune terapie oncologiche non potranno più essere date ai pazienti di 80 anni”. Parole che hanno suscitato un’ondata di indignazione nel mondo medico, tra i farmacisti e nelle associazioni che tutelano i pazienti oncologici.

L’attacco di Sorgia

Sorgia ha definito “gravissimo” anche solo ipotizzare un criterio anagrafico per l’accesso alle cure, ribadendo che il diritto alla salute è universale, sancito dalla Costituzione e non subordinabile né all’età né ai costi dei trattamenti.

Nel testo dell’interrogazione, il consigliere chiede se le affermazioni dell’assessore rappresentino una posizione ufficiale della Giunta regionale e se siano già operative restrizioni nell’accesso ai farmaci oncologici innovativi per gli over 80. Si sollecita inoltre un chiarimento sui criteri attualmente in vigore per la somministrazione di queste terapie salvavita.

Sorgia ha voluto anche sottolineare le numerose criticità che già affliggono la sanità isolana: dalle interminabili liste d’attesa alla carenza di personale sanitario, fino all’elevato numero di pazienti costretti a curarsi fuori regione. “A tutto questo – avverte – non può aggiungersi l’ingiustizia di una sanità selettiva che discrimina in base all’età”.

Il consigliere conclude proponendo una revisione dell’allocazione delle risorse basata sulla razionalizzazione della spesa, la prevenzione e l’efficienza del sistema, evitando ogni deriva discriminatoria. “La Regione Sardegna – afferma – deve garantire pari dignità e pari accesso alle cure a tutti i cittadini, senza eccezioni”.

La rete oncologica regionale

“Valorizzare e potenziare le professionalità e le eccellenze sarde nel campo dell’Oncologia. La Rete Oncologica Regionale è un organismo che ha bisogno di un lavoro di squadra e di un comune linguaggio per raggiungere i suoi obiettivi. L’opportunità di avvalersi di esperti oncologi internazionali, in sintonia con la visione assessoriale, rappresenta una risorsa aggiuntiva che proietterà le attività della rete oncologica sarda a livello internazionale”.


Così l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi è intervenuto in merito al dibattito emerso all’indomani della presentazione della Rete Oncologica Regionale a Cagliari. “Gli esperti presenti nel Comitato in misura non superiore a 4 opereranno a titolo completamente gratuito e potranno, se necessario, fornire pareri su terapie innovative che potranno essere introdotte in Sardegna valorizzando le competenze già presenti nel territorio dell’isola, garantendo così migliori possibilità di cura per i pazienti. Attualmente spendiamo 90 milioni di euro a copertura della mobilità passiva: noi intendiamo abbattere queste cifre entro i prossimi cinque anni” spiega l’assessore Bartolazzi.

“Fra gli obiettivi della nascente Rete Oncologica Regionale vi è sia il raggiungimento dell’autosufficienza per patologia oncologica in Sardegna, sia la promozione della ricerca, attraverso l’equità di accesso a nuove chanche terapeutiche e diagnostiche, la conduzione unitaria delle sperimentazioni cliniche, l’infrastrutturazione di base per la ricerca traslazionale in attesa di un IRCCS regionale”

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