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Sculture di Pinuccio Sciola impacchettate e flebo: “A San Sperate la cultura è in lutto”

La protesta nel paese sardo che ha dato i natali al maestro delle pietre sonore. Maria Sciola, figlia del grande Pinuccio, appoggia la battaglia: ecco le ragioni
Paolo Rapeanu

L’opera “La Frutta” impacchettata dentro giganteschi sacchi neri e flebo appese accanto ai tanti murales di Pinuccio Sciola. “A San Sperate la cultura è in lutto”, così vogliono dimostrare le loro ragioni artisti e semplici cittadini del paese in provincia di Cagliari che ha dato i natali anche all’indimenticabile maestro capace di far suonare le pietre. La protesta arriva proprio nel weekend di Monumenti Aperti. La figlia di Sciola, Maria, ha spiegato pubblicamente le ragioni della curiosa manifestazione imbastita a tempo record e fa capire di appoggiarla pienamente.

San Sperate paese in lutto, parla Maria Sciola

“Appoggio totalmente e in prima linea la pacifica azione di protesta con un doppio risvolto, che a qualcuno non risulta chiaro: protesta e proposta, spesso senza implicazioni economiche, come sottolineano le circa 8 Pec inviate al Comune e rimaste senza risposta e dove con un baratto culturale si offriva anche la possibilità di organizzare la prima domenica del mese gratuità per i residenti del paese di San Sperate unitamente ad una giornata dell’arte per valorizzare i nostri artigiani e quelli di fuori. E nonostante l’appoggio solidale del nuovo assessore alla cultura, la continua assenza di dialogo su quel che è il degrado al quale sta andando incontro un paese che ha visto la sua gloria grazie anche ai suoi artisti, mi riempie di amarezza”.

“Siamo tanti, siamo uniti e siamo pronti, con chi vorrà a mettere in campo azioni che volgano ad una nuova rinascita. Per noi, per i nostri figli. Contro il grigio cemento e l’odio nel mondo”.

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