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“Il silenzio è complicità”: il grido dei registi sardi contro la tragedia di Gaza

Lettera del mondo del cinema isolano contro il massacro in Palestina
La Redazione

Lettera dei registi sardi per fermare il massacro a Gaza.

Lettera dei registi sardi contro la tragedia di Gaza. Un grido collettivo, chiaro e deciso, si leva dal mondo del cinema sardo: i registi e le registe dell’isola, riuniti come collettivo di professionisti del settore audiovisivo, hanno diffuso un appello pubblico in cui condannano apertamente l’azione militare in corso nella Striscia di Gaza e le gravi violazioni dei diritti umani a danno della popolazione palestinese.

“Noi, registi e registe sardi, uniti come collettivo di professionisti del cinema e dell’audiovisivo, sentiamo l’obbligo morale e civile di alzare la voce di fronte a ciò che da mesi sta devastando la Striscia di Gaza.
Assistiamo a una azione militare assurda e ingiusta che colpisce senza pietà la popolazione civile palestinese, intrappolata in una gabbia di violenza che travolge bambini, donne, anziani. Le migliaia di vittime, le città annientate, la fame, la sete, l’assenza di cure e di aiuti raccontano una tragedia umanitaria che segna il nostro tempo e che non possiamo né ignorare né minimizzare.
Come cineasti, non possiamo restare in silenzio di fronte alle gravi violazioni dei diritti umani e della libertà di espressione che colpiscono anche il nostro mestiere. I registi e i documentaristi palestinesi — che da anni raccontano con coraggio la realtà del loro popolo — sono vittime di censura, intimidazioni, arresti, attacchi e, in alcuni casi, hanno perso la vita nel tentativo di filmare e testimoniare ciò che accade.

Il documentario


I registi del documentario No Other Land — Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor — sono stati oggetto di gravi intimidazioni per il loro lavoro di denuncia sull’occupazione israeliana in Cisgiordania. Hamdan Ballal è stato aggredito da coloni armati, arrestato e picchiato dai militari israeliani. Yuval Abraham, dopo il discorso per il cessate il fuoco pronunciato alla Berlinale, ha ricevuto minacce di morte ed è stato costretto a lasciare la sua abitazione. Le loro voci, come quelle di tanti cineasti palestinesi, continuano a essere ostacolate e messe a tacere.
Denunciamo anche l’impostazione scandalosa di molti media italiani, che continuano a trattare con timidezza o marginalità una crisi umanitaria di questa portata. Le notizie riguardanti Gaza e la Palestina vengono spesso ridotte a poche righe nei quotidiani, a vantaggio di contenuti decisamente più futili. Questa scelta editoriale non è neutra, contribuisce ad alterare l’opinione pubblica, impedendo un dibattito consapevole.
Non possiamo accettare l’ambiguità della politica nazionale, incapace di prendere una posizione chiara in difesa dei diritti del popolo palestinese. Il rispetto del diritto internazionale e la condanna della politica del governo israeliano non possono più essere oggetto di calcoli diplomatici o compromessi politici.
Chiediamo che cessi immediatamente ogni azione militare contro la popolazione civile, si permetta l’accesso libero e sicuro agli aiuti umanitari, venga tutelata la libertà di espressione e il lavoro di artisti e cineasti nei territori occupati e l’Italia, in quanto paese democratico, si esprima con chiarezza per la difesa e il riconoscimento pieno dei diritti del popolo palestinese.
Nel 2024, il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato una mozione che riconosce lo Stato di Palestina secondo la risoluzione ONU del 2012. La mozione chiede anche un cessate il fuoco immediato a Gaza e propone la Sardegna come sede per una futura conferenza di pace in Medio Oriente. Chiediamo alla Regione di proseguire ad assumere tutte le azioni necessarie nei confronti del governo, affinché l’Italia sottoponga e spinga la comunità internazionale ad agire attraverso le azioni diplomatiche per la risoluzione definitiva di questa tragedia umanitaria.
Il nostro lavoro si nutre di libertà, giustizia, umanità. Per questo, non vogliamo restare in silenzio.
Chiediamo a chi lavora nel nostro settore, ma anche a chi crede nei valori della giustizia universale, di unirsi nel denunciare con forza quanto sta accadendo.
Così come nei nostri set, urliamo a voce alta, stop! Il silenzio, oggi, è complicità”.

Registi Sardi


Bonifacio Angius
Daniele Atzeni
Paolo Carboni
Gianfranco Cabiddu
Giulia Camba
Giovanni Columbu
Gaetano Crivaro
Alberto Diana
Matteo Incollu
Tomaso Mannoni
Peter Marcias
Salvatore Mereu
Marco Antonio Pani
Enrico Pau
Silvia Perra
Maria Grazia Perria
Francesco Piras
Joe Juanne Piras
Mario Piredda
Paolo Pisanu
Enrico Pitzianti
Roberto Ortu
Sergio Scavio
Vittoria Soddu
Paolo Zucca

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