Recupero liste attesa: alla Asl Cagliari via 30mila prenotazioni
La ASL di Cagliari avvia il recupero liste attesa ASL Cagliari 30mila prenotazioni e potenzia l’offerta sanitaria grazie a un programma organizzato, finanziato e strutturato per ridurre drasticamente le attese dei pazienti. L’Azienda sanitaria locale n. 8 utilizza un investimento regionale da 5 milioni di euro, previsto dalla Legge di stabilità 2025, per anticipare migliaia di visite specialistiche ed esami diagnostici.
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Un intervento mirato sui pazienti già prenotati
Gli operatori sanitari richiamano i cittadini che possiedono già una prenotazione oltre i tempi massimi indicati dal prescrittore. Questa strategia consente alla ASL di offrire un nuovo appuntamento più rapido e più coerente con la priorità clinica. Le prestazioni coinvolgono esami come mammografie, ecografie, ecodoppler, elettrocardiogrammi e numerose visite specialistiche, tra cui oculistiche, cardiologiche e allergologiche.
La Regione assegna il 70% dei fondi al recupero delle prestazioni più in ritardo e, attraverso la Deliberazione ARES del 28 ottobre 2025, distribuisce il budget tra le strutture private accreditate che collaborano al progetto.
Le tre fasi operative
La ASL costruisce il piano su tre step:
Raccolta delle adesioni
Le strutture private definiscono la loro disponibilità e programmano i volumi di attività aggiuntivi.
Creazione delle nuove agende
Gli uffici amministrativi organizzano calendari dedicati al trasferimento delle prestazioni già prenotate.
Recall dei pazienti
Gli operatori contattano ogni cittadino coinvolto e propongono una nuova data, più vicina e più adeguata ai tempi previsti dal PNGLA.
Il ruolo decisivo della comunicazione
La ASL cura con precisione le informazioni rivolte agli utenti e chiarisce ogni passaggio per evitare disdette, ritardi e incomprensioni. Una comunicazione chiara sostiene il rapporto di fiducia con i pazienti e facilita la riorganizzazione degli appuntamenti.
Il Commissario straordinario Aldo Atzori sottolinea che il progetto risolve criticità storiche e permette alla ASL di recuperare circa 30 mila prestazioni, garantendo diagnosi tempestive e accesso alle cure nei tempi stabiliti dalla normativa.