Aiutato da una parte dei suoi stessi concittadini, attaccato e addirittura insultato da un’altra. Nicola Loi, il pasticcere di Quartu che ha perso la sua casa per un incendio, probabilmente doloso, si trova a vivere un incubo a metà: da un lato la raccolta fondi aperta sta andando molto bene, dall’altra però si deve difendere, per quanto possibile, da accuse che addirittura arrivano a mettere in ombra la sua buona fede. Ciò che resta del suo appartamento è in Marconi, zona cimitero. “Una casa perfettamente regolare, in mattoni e con tanto di giardino esterno”. Così prima del rogo, ovviamente. Eppure, in una città “famosa” per gli abusi edilizi, passare da vittima a “furbetto” sembra essere un attimo. Ma lui, il pasticcere dal cuore d’oro finito alla ribalta regionale e nazionale qualche anno fa perchè abituato a donare il pane e i dolci invenduti ai più bisognosi, non ci sta.
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“Non sono un abusivo. I veri abusivi, quelli che non dovrebbero avere nessun aiuto, sono gli incendiari che hanno fatto perdere tutto a me e alla mia famiglia. È pazzesco solamente pensare che basta una bugia scritta sui social per continuare a distruggere una persona onesta”, spiega, abbastanza piccato, Nicola Loi. Le donazioni, per fortuna, proseguono: già raccolti quasi 6mila euro su un obbiettivo finale di diecimila. “Più che finale, intermedio”, osserva il pasticcere quartese. “I danni sono molto più ingenti ma una base sicura, per ripartire senza finire indebitati o chissà cos’altro. Chi mi conosce veramente sa che sono onesto”. E dalla sua parte si sono già schierate varie associazioni e onlus, le stesse che Nicola Loi ha aiutato per tanti anni, quasi quotidianamente, prima del “maledetto” incendio.