Qualità della vita 2025 a Cagliari, Zedda: “Quarti in Italia”
La nuova classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita 2025 colloca la Città metropolitana di Cagliari al quarto posto a livello nazionale. Il sindaco commenta il risultato con soddisfazione, ma sceglie un approccio analitico e concreto, perché i dati coinvolgono un territorio ampio e complesso che comprende 17 Comuni e non solo il capoluogo.
Un risultato positivo per l’intera area metropolitana
Il primo cittadino accoglie con favore il posizionamento nelle prime quattro realtà italiane. Ritiene però fondamentale distinguere tra i parametri che registrano performance brillanti e quelli che richiedono un impegno maggiore. La valutazione dell’intero territorio metropolitano dimostra una dinamica positiva nel mercato del lavoro, nella formazione continua, nel numero dei laureati e nell’indice di sportività. Anche il clima soleggiato contribuisce a un punteggio elevato.
Il sindaco ribadisce l’importanza di questi indicatori e sottolinea come una città che offre opportunità professionali, istruzione di qualità e spazi dedicati allo sport garantisca un benessere più diffuso. La presenza di molte giornate di sole favorisce inoltre stili di vita attivi e un buon equilibrio psicofisico.
Le criticità della classifica e le priorità della giunta
Accanto agli aspetti positivi emergono però segnali che richiedono attenzione immediata. Il sindaco indica come priorità la bassa natalità, il rapido aumento dei prezzi degli affitti e l’impatto sempre più evidente delle ondate di calore. Le notti tropicali crescono ogni anno e condizionano la salute dei cittadini, soprattutto delle persone fragili.
Per rispondere a queste criticità, l’amministrazione partecipa a progetti europei e iniziative sperimentali finalizzate alla riduzione delle isole di calore. Gli uffici tecnici lavorano su studi e proposte che introducono materiali innovativi, più verde urbano e strategie di mitigazione climatica nelle aree più esposte.
Le prospettive per le prossime classifiche
Il sindaco guarda anche al prossimo anno e ricorda che l’analisi futura riguarderà un’area metropolitana molto più ampia. L’estensione da 17 a 70 Comuni modificherà inevitabilmente la fotografia del territorio e introdurrà nuove variabili sociali, ambientali ed economiche.
Il primo cittadino considera questo cambiamento come un’occasione per consolidare una governance più coordinata e per costruire politiche integrate che affrontano in modo unitario le sfide demografiche, climatiche e urbanistiche.
Con questa visione, la Città metropolitana punta a migliorare ulteriormente la propria posizione nella qualità della vita e a valorizzare le potenzialità di un territorio che cresce insieme ai suoi Comuni.
