L’incendio che ha devastato e fatto scomparire Punta Molentis a Villasimius è doloso, ed è soprattutto con questa certezza che ora tutti chiedono più controlli. Oltre cento ettari in cenere, bagnanti e turisti salvati quasi all’aultimo dall’inferno di fuoco.
Nel pomeriggio il procuratore capo di Cagliari, Rodolfo Sabelli, ha effettuato un minuzioso e accurato sopralluogo nell’area devastata dal rogo con il pm, Andrea Vacca, il comandante del Corpo Forestale, Gianluca Cocco e i carabinieri della compagnia di San Vito, guidati dal capitano Massimo Meloni.
Le indagini vanno avanti, si parla di un rogo potente oltre mille gradi che ha letteralmente fuso il metallo e col fuoco che ha camminato a una fortissima velocità anche a causa del forte vento.
Il Corpo Forestale è all’opera per ricostruire dettagliatamente ogni fase dell’incendio di Punta Molentis a Villasimius e indaga anche sul rogo divampato a Villacidro.
dopo le parole di condanna del sindaco di Villasimius, Gianluca Dessì, arrivano sos e proposte di altri sindaci che hanno, nel proprio territorio, “perle marine”.
Disastro Punta Molentis, parlano i sindaci di Castiadas e Muravera
Da Castiadas interviene il primo cittadino Eugenio Murgioni: “Non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Per questo motivo, ho scritto oggi alla Regione Sardegna, ai direttori del servizio Patrimonio Regionale e di Laore, per segnalare con urgenza la situazione della pineta di Cala Sinzias, che si trova all’interno del nostro territorio e risulta essere di proprietà regionale. La pineta, confinante con una delle spiagge più suggestive e frequentate del Sud Est Sardegna, versa in condizioni di forte abbandono, con vegetazione secca e sterpaglie che rappresentano un pericolo reale di incendio, soprattutto in giornate come queste, segnate da caldo estremo, vento e afflusso turistico”, ossera Murgioni.
“Ho chiesto un intervento urgente di pulizia e messa in sicurezza della pineta, la valutazione del trasferimento al Comune dell’area adibita a parcheggio oppure, in alternativa, la chiusura temporanea dello stesso per motivi di sicurezza pubblica. Il nostro obiettivo è prevenire situazioni di emergenza prima che sia troppo tardi. Abbiamo il dovere di proteggere il nostro ambiente, i nostri cittadini e i tanti visitatori che ogni giorno scelgono Castiadas per le loro vacanze”.
Dice la sua anche Salvatore Più, primo cittadino di Muravera: “Utilizziamo lo stesso sistema per le alluvioni, cioè sensori e ‘semafori’ piazzati all’ingresso dei parcheggi delle spiaggge più affollate in modo che, a seconda delle condizioni meteo sfavorevoli, cioè con troppo caldo e rischio incendi, si accendano di rosso per vietare il passaggio”, suggerisce Murgioni. “E, chi dovesse avventurarsi nononstante il divieto in zone a rischio, si assumerà tutte le responsabilità, anche in caso di incendi”.
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