Carloforte, via alle proteste contro le pale eoliche. Manifestazione spontanea contro la “speculazione energetica”
Carloforte si trasforma in epicentro di una mobilitazione storica contro la speculazione energetica. Decine di barche hanno occupato spontaneamente lo specchio dāacqua del porto, dando vita a una protesta pacifica ma determinata contro il progetto dellāEni. La compagnia prevede lāinstallazione di 42 pale eoliche alte 350 metri tra lāIsola di San Pietro e Pan di Zucchero, unāiniziativa che i cittadini considerano una minaccia al paesaggio, allāambiente e alla pesca locale.
I comitati civici e ambientali hanno coordinato lāazione, riuscendo in poche ore a radunare i partecipanti e a lanciare un messaggio chiaro: la comunitĆ si oppone a decisioni calate dallāalto senza confronto con chi vive il territorio. āResistere e reagire: la nostra isola non diventerĆ un laboratorio di speculazione energeticaā, ha scritto nella propria pagina Facebook l’ex presidente della Regione Mauro Pili.
La protesta ha raccolto adesioni spontanee anche dai pescatori e dai cittadini di Carloforte, preoccupati per lāimpatto sulle attivitĆ tradizionali, sulla fauna marina e sul turismo sostenibile. Le barche hanno formato una barriera simbolica davanti al porto, diventando unāimmagine potente della resistenza civile dellāisola.
Il sindaco e le autoritĆ locali monitorano la situazione, mentre i manifestanti chiedono un incontro urgente con i rappresentanti di Eni per discutere alternative e soluzioni condivise. Gli ambientalisti puntano a bloccare lāavvio del progetto e a sensibilizzare lāopinione pubblica sullāimportanza di tutelare il patrimonio naturale e culturale della Sardegna.
A Carloforte, dunque, prende forma una mobilitazione dal basso che unisce cittadini, comitati e operatori locali, dimostrando che la resistenza civile può nascere rapidamente quando la comunitĆ sente minacciato il proprio futuro. Lāisola manda un messaggio chiaro: ambiente, tradizione e partecipazione devono guidare le scelte sul territorio.