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Migliaia di farmacisti protestano a Cagliari: “Vogliamo stipendi più alti, basta profitti sulla nostra pelle”

Tanta rabbia e una richiesta chiara: “Buste paga inferiori del 7,5% rispetto a quattro anni fa, valiamo di più”
Paolo Rapeanu

I farmacisti protestano anche a Cagliari: “Stipendi subito più alti”

Appello a evitare gli acquisti non essenziali, questo l’appello principale dei farmacisti in sciopero anche a Cagliari.

Camici bianchi, bandiere, striscioni e fogli con la scritta “Più valore ai farmacisti” hanno caratterizzato la nuova giornata di mobilitazione della categoria, tornata a manifestare dopo appena tre settimane.

“In tutta Italia – spiega Nella Milazzo, segretaria regionale Filcams Cgil – migliaia di farmacisti e farmaciste hanno scelto di rinunciare a una giornata di lavoro per protestare contro l’ostinata rigidità di Federfarma".

La mobilitazione, promossa da Cgil, Cisl e Uil, denuncia una situazione ormai insostenibile. “In un Paese dove i salari sono crollati più che nel resto d’Europa a causa dell’inflazione – sottolineano i segretari regionali Nella Milazzo (Filcams Cgil), Monica Porcedda (Fisascat Cisl) e Cristiano Ardau (Uiltucs Uil) – c’è ancora chi nega il rinnovo dei contratti e degli stipendi, continuando al contempo a incassare fondi pubblici dal governo nazionale”.

Il nodo centrale resta quello salariale, indicato anche dall’Ocse come una delle principali criticità italiane: nel 2025 le buste paga risultano inferiori del 7,5% rispetto al 2021, il dato peggiore di tutta l’Eurozona.

Da mesi, dunque, lavoratori e sindacati continuano a mobilitarsi per recuperare il potere d’acquisto perduto, “lo stesso che Federfarma – denunciano – continua a negare”.

"È inaccettabile – concludono Milazzo, Porcedda e Ardau – che ci si arricchisca sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici, e persino grazie a risorse pubbliche che non vengono redistribuite a chi, con dedizione e senso di responsabilità, garantisce un servizio indispensabile".

In un momento in cui i servizi sanitari sono in crisi e molte persone vivono nella solitudine, la farmacia resta spesso l’unico punto di riferimento sul territorio.

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