La protesta al gelo degli operai Eurallumina a Portovesme
I lavoratori dello stabilimento Eurallumina di Portovesme hanno trascorso unāaltra notte (e si avviano a trascorrerne un’altra) sul silo numero 3, a 40 metri dāaltezza, resistendo al maestrale e al gelo polare che ha colpito il Sulcis. La protesta in quota prosegue anche nel weekend, con lāobiettivo di ottenere risposte concrete sulle prospettive occupazionali e sulla continuitĆ produttiva della fabbrica.
Richieste agli enti nazionali
Enrico Pulisci, rappresentante della Rsa Eurallumina, sottolinea lāurgenza della situazione: Ā«Ci aspettiamo che lunedƬ il Mimit e le altre istituzioni nazionali forniscano risposte più chiare rispetto allāincontro tra la governatrice Todde e il ministro Giorgetti. Chiediamo che lāincontro del 10 dicembre venga anticipato o, in alternativa, rassicurazioni che si tratti di una riunione decisiva e non interlocutoriaĀ».
Gli operai ribadiscono la necessitĆ di garantire fondi ministeriali o continuitĆ finanziaria, sottolineando che i fondi non sarebbero a fondo perduto ma da rimborsare alla Rusal. La soluzione ottimale, secondo i lavoratori, rimane la revoca definitiva delle sanzioni patrimoniali.
Sostegno istituzionale e sindacale
Questa mattina i quattro operai sul silo hanno ricevuto la visita dei consiglieri regionali di Sinistra Futura, dei sindaci di Masainas e Nuxis e del segretario generale della Cgil sarda, Fausto Durante. La presenza di rappresentanti politici e sindacali sottolinea lāattenzione verso la vertenza e lāimportanza della mobilitazione, anche in condizioni estreme.
Una battaglia simbolica per il Sulcis
La protesta in quota rappresenta molto più di un gesto estremo: simboleggia la determinazione dei lavoratori a tutelare i posti di lavoro e il futuro economico dellāintera comunitĆ locale. Mentre il freddo e il vento continuano a mettere alla prova chi ha scelto di rimanere sul silo, la vertenza Eurallumina resta al centro del dibattito regionale e nazionale.