Urologia mininvasiva, prima volta per l’Itind
Una nuova tecnica di urologia mininvasiva per migliorare, nella zona della prostata, disturbi causati dallāipertrofia prostatica benigna e dalla sclerosi del collo vescicale. La metodica, impiegata per la prima volta in Sardegna nei giorni scorsi dallāUrologia dellaĀ Casa di Cura Villa ElenaĀ di Cagliari, si avvale del dispositivoĀ iTindĀ (Temporarily Implanted Nitinol Device), un device in nitinol che viene impiantato temporaneamente nellāuretra perĀ 5-7 giorniĀ in regime diĀ day surgeryĀ utilizzando lāanestesia locale abbinata, in alcuni casi, a una leggera sedazione.
Una volta inserito, il device consente di svolgere le normali attivitĆ quotidiane fino alla rimozione ambulatoriale. Il primo paziente trattato, un 47enne, ĆØ in ottime condizioni.
ITind ĆØ indicato per uomini con prostate di dimensioni moderate o con sclerosi del collo vescicale che desiderano un trattamento minimamente invasivo che preservi la funzione sessuale.
Come funziona
ITind esercita una compressione che allarga la prostata e il collo vescicale. Per quanto riguarda lāipertrofia prostatica, patologia di cui soffre un uomo su 8 a partire dai 50 anni, questo dispositivo ĆØ utilizzato per trattare prostate di volume moderato che causano sintomi come difficoltĆ a urinare, necessitĆ di urinare frequentemente, soprattutto di notte, e difficoltĆ a svuotare completamente la vescica.
Inoltre, trova applicazione per intervenire in caso di sclerosi del collo vescicale, una malattia che può riguardare il 50% degli uomini sotto i 50 anni. Si tratta di una condizione in cui il collo della vescica si restringe, causando problemi di svuotamento con conseguente rischio di sviluppare infezioni delle vie urinarie.
Preservazione della funzione sessuale
āLa procedura iTind ā spiega AngeloĀ Cafarelli, responsabile dellāUrologia Robotica e mininvasiva della Casa di Cura Villa Igea di Ancona, facente parte come Villa Elena di GOL ā Gruppo Ospedaliero Leonardo - ĆØ minimamente invasiva e non comporta rischi per la funzione sessuale ed eiaculatoria".
"Può essere unāalternativa ai trattamenti farmacologici e può consentire, in alcuni casi,Ā Ā di rinviare lāintervento chirurgico seppur mininvasivo per qualche anno. Questo trattamento ĆØ particolarmente indicato inĀ pazienti giovaniĀ con malattia del collo vescicale, che frequentemente affligge gli uomini nella fascia dāetĆ sotto i 50 anni".
Con lāintroduzione di questa nuova metodica, GOL ā Gruppo Ospedaliero Leonardo mette a disposizione anche dei pazienti sardi una tecnica che fa parte del patrimonio di eccellenze del network sanitario che si aggiunge alla Holep, il laser a Holmio, e al Rezum, che impiega il vapore acqueo per diminuire il volume prostatico.
āQuesto potenziamento tecnologico e questo ampliamento nella rosa delle tecniche a disposizione degli specialisti ā commenta Cafarelli - permette di personalizzare sempre di più il trattamento e di poter praticare una terapia āsartorialeā su ciascun paziente, in base alle esigenze, aspettative e al particolare caso clinicoā.