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Disastro Portovesme, stop alla produzione di zinco e 900 lavoratori in bilico totale

Doccia gelata dal Governo, l’ira della Regione: “Solo tempo perso, a rischio tutto il polo industriale sulcitano”
Paolo Rapeanu

Dal Governo doccia freddissima per Portovesme

Ā ā€œDelude apprendere ufficialmente dal ministro Urso che non si potrĆ  più produrre zinco nel polo industriale di Portovesme. Dopo i proclami del 27 dicembre scorso, significa che questi nove mesi di attivitĆ  non hanno portato ad alcun risultato ma abbiamo solo perso tempo. Inoltre non ci sarebbe alcuna possibilitĆ  di incidere sui costi dell’energia, e questo significa che ĆØ a rischio la ripresa dell’intero comparto produttivo di Portovesmeā€. CosƬ l’assessore dell’Industria Emanuele Cani al termine del tavolo di aggiornamento sulla vertenza relativa alla Portovesme Srl, tenuto oggi al Mimit.

ā€œL’incontro ĆØ stato anche l’occasione per ribadire che sulle altre vertenze Sulcis non emerge ad oggi alcun elemento di novitĆ , fatta eccezione per l’approvazione del Dpcm energia", sottolinea Cani.

ā€œRicordiamo al ministro che la Regione ha impegnato cospicue risorse da destinare a Portoveseme, ha riattivato il tavolo propedeutico a risolvere il dragaggio del porto".

ā€œConvocherò nei prossimi giorni un tavolo con le organizzazioni sindacali per fare il punto su una situazione che appare piuttosto complessa e preoccupanteā€, annuncia Cani. ā€œNel contempo – aggiunge – confermiamo la nostra leale collaborazione con il Governo nel far fronte a tutte le problematiche ancora aperte".

ā€œUn incontro mortificante per i lavoratori della Portovesme che attendevano segnali positiviā€. Questo il commento dell’assessora del Lavoro DesirĆØ Manca, intervenuta per chiedere garanzie in merito al mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

ā€œAlla specifica domanda in merito alle azioni che il Governo intende portare avanti per la conservazione dei circa 900 posti di lavoro, il ministro Urso non ha saputo rispondere".

"Sono profondamente rammaricata, dopo dieci mesi di interlocuzioni Regione e lavoratori si aspettavano che le prospettive paventate dal ministro Urso si concretizzassero. Oggi invece apprendiamo che la strada della produzione di zinco e piombo non ĆØ più percorribile. Un clamoroso dietrofront al termine di un incontro totalmente deludenteā€.

ā€œPrendo atto con grande preoccupazione che non si ĆØ addivenuti a una soluzione rispetto alla chiusura della linea zinco – commenta l’assessora dell’Ambiente Rosanna Laconi - ancor più in una fase nella quale la questione delle materie prime ha assunto, a livello comunitario e internazionale, un’importanza cruciale. Riguardo all’oggetto principale della riunione odierna, ovvero la proposta della Portovesme Srl di realizzare all’interno dell’area di stabilimento un impianto per il recupero del litio e di altre materie prime da una miscela di rifiuti denominata Black Mass costituito dai residui delle batterie, seppur prendendo atto della dichiarazione di strategicitĆ  del progetto da parte della commissione europea, ho evidenziato alcuni aspetti critici".

La dura presa di posizione della Uil sarda

"Solo mesi e mesi di illusioni: nessun investitore che rilevi gli stabilimenti della Glencore e nemmeno la possibilitƠ di avere un costo dell'energia calmierato come quello degli altri paesi europei. Con questi presupposti si sta condannando il Sulcis alla mancata ripartenza industriale. Si sta mettendo una croce definitiva sulla produzione di zinco e piombo". CosƬ la segretaria generale della Uil Sardegna, Fulvia Murru e il segretario generale della Uiltec Sardegna Pierluigi Loi.

"Il ministro ha dichiarato che non ci sono compratori o investitori che si possono assumere l'onere della ripartenza della produzione industriale di zinco e piombo – evidenziano Murru e Loi – e inoltre ha precisato che queste aziende energivore di produzione primaria non possono avere sconti particolari sui costi dell'energia. Quelli appena trascorsi sono stati quindi dieci mesi di illusioni e di prese in giro".

Uil Sardegna e Uiltec lanciano l'allarme: "In questa situazione sono a rischio i posti di lavoro della Sider Alloys e della Portovesme Srl. Bisogna partire da una visione comune".

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