“Grazie alla pioggia di queste ultime ore, gli invasi della Sardegna centro orientale, martoriata dalla siccità per tutto il 2024 e fino a pochi giorni fa, si sono riempiti o si stanno riempiendo. Una condizione che sta portando finalmente sollievo alle campagne e a tantissimi agricoltori e allevatori sollevati dalla preoccupazione di dover programmare, con troppe e troppe incognite, le attività di semina di orticole e foraggere da irrigare irrinunciabilmente nei mesi primaverili ed estivi”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras.
“Ora dobbiamo continuare a lavorare affinché si porti avanti un uso razionale dell’acqua e quindi della misurazione dei consumi. Non è pensabile che, siccome gli invasi sono pieni, si continui a irrigare senza badare a sprechi e ignorando quantitativi di adacquamento necessari. Altro passaggio, su cui non bisogna abbassare la guardia e su cui sollecitiamo la Regione Sardegna a valorizzare gli impegni presi – ha concluso Taras -, riguarda la realizzazione delle opere di interconnessione tra le dighe e l’efficientamento della rete idrica poiché, anche se per ora si può accantonare l’emergenza siccità, rimane sempre inaccettabile registrare perdite sulle condotte che si aggirano sul 50%”. Le piogge arrivate nel Nuorese a partire dalla serata di giovedì, continuate nella giornata di ieri e in quella di oggi, stanno contribuendo a un aumento significativo del livello degli invasi della Sardegna orientale, quella maggiormente in sofferenza per l’emergenza da deficit idrico. E’ stato quindi stabilito di sospendere le restrizioni idropotabili e i divieti di irrigazione a pieno campo previsti in precedenza in Baronia.
Inoltre, con un’ordinanza, il direttore generale della protezione civile ha approvato la modifica temporanea – fino al 31 marzo 2025 – delle limitazioni dell’invaso della diga di Maccheronis, nel Nuorese, portandola da 40,5 m (limite stabilito a dicembre), a 42,3 m sul livello del mare, quota già autorizzata dall’1 aprile dal vigente Piano di laminazione.
La decisione ha l’obiettivo preservare la risorsa idrica ed è stata presa dopo la riunione tra l’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna – ADIS, l’assessorato dei Lavori pubblici, l’Ente Acque della Sardegna – ENAS, la protezione civile e i sindaci di Posada e di Torpè.
“Tutti i partecipanti hanno infatti dato parere favorevole all’innalzamento della soglia attuale, prendendo atto che gli stessi sindaci, per salvaguardare l’incolumità della vita umana, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente nei territori posti a valle della diga di Maccheronis, hanno assicurato l’attuazione di tutte le misure previste dalle vigenti pianificazioni comunali di protezione civile, in particolare se non già previste – si legge in una nota della Regione – tra le quali: informare la popolazione; intraprendere le attività di monitoraggio con particolare riferimento ai guadi, ponti e strade:
accertarsi che tutte le aree di pertinenza fluviale, con particolare riguardo alle golene siano sgombere da persone e animali (ovini, bovini, ecc.)”.


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Piogge abbondanti e dighe piene: crisi della siccità nel Nuorese verso la soluzione
Esulta Confagricoltura: “Gli invasi della Sardegna centro orientale, martoriata dalla aridità per tutto il 2024 e fino a pochi giorni fa, si sono riempiti o si stanno riempiendo. Una condizione che sta portando finalmente sollievo alle campagne”
La Redazione