Di Nanni Boi
Con Piccoli e Luvumbo c’è anche Lapadula. Con Sherri mancano invece Cognac e Brandy. In panchina però siede Palomino e scommetto che non sapete che lo sherry viene da una varietà d’uva che si chiama proprio Palomino. E’ un Cagliari di viticoltori, ma non fa ubriacare il Verona che pure arriva con un fardello pesantissimo di 20 gol subiti nelle ultime sei partite, cinque delle quali perse.
Montipo’ non crede ai suoi occhi, va al riposo senza aver preso gol e con una sola parata su Zappa. Per il Verona l’occasione migliore capita sui piedi di Livramento che avendo in comune con Edson Arantes do Nascimiento una semplice assonanza, aspetta troppo consentendo a Mina il recupero. Nella ripresa si comincia con una bella occasione per parte. Prima Tchachoua mette sulla testa di Lazovic un pallone che sbatte contro la traversa mentre Sherri molto flemmatico osserva senza scomporsi. Subito dopo Augello rende a Luperto un assist al bacio, ma l’ex empolese manca la deviazione vincente. Nicola chiama dalla panchina Viola e Felici e indica a Lapadula e Zortea la doccia. Il Cagliari produce il massimo sforzo e a un quarto d’ora dalla fine passa. Makoumbou libera sul fondo Felici che manda Piccoli in gol con un pregevole assist. Neanche il tempo di esultare che Nicola lo sostituisce con Pavoletti. Tutti si guardano increduli, ma il tecnico forse vuole abbracciare l’uomo decisivo e non trova altro modo per farlo. Esce Luvumbo, stavolta surclassato da Augello per qualita’ e numero dei cross. Nel Verona Zanetti fa tutti i cambi possibili di gente dai nomi impossibili. Una buona tattica con l’arbitro che evita di assegnare cartellini ai veneti per non essere costretto a chiedere al quarto uomo: come si scrive Tchachoua? Montipo’ fa gli straordinari negando il gol a Felici, Viola e Obert. Fa niente, il Cagliari vince e in attesa della partita della Roma supera Ranieri. Che ingrato!
