Pagelle d’oro a Cagliari, brillano i giovanissimi di Dettori e D’Arborea. Hanno 18 anni, sanno che il divertimento si trova ovunque, al pari delle distrazioni, a partire dal proprio smartphone eppure, riuscendo a mantenere la freschezza della giovane età, con svaghi e quant’altro, sono riusciti a collezionare voti altissimi nell’ultimo anno delle superiori a Cagliari. Fioccano anche 9 e anche 10 nelle cosiddette “pagelle d’oro”, quelle dove avere 8 vuol dire, seguendo la logica dei migliori e dei più bravi, non avere brillato. Arrivano dai licei D’Arborea e Dettori – tra i più numerosi e difficili – alcuni tra i più bravi ragazzi e ragazze che hanno già la testa oltre la prova di maturità. Tutti pensano all’università e a corsi di studi adatti a realizzare i loro sogni.
Pagelle d’oro a Cagliari, brillano i giovanissimi di Dettori e D’Arborea
Gabriele Todde, 18enne di Selargius, è felice: “9 in Spagnolo, Filosofia e Storia dell’arte, non li regalano i voti. Ho scelto una traccia storica per la prima prova, legata al New Deal. Voglio diventare un pilota di aerei, dovrò fare dei corsi adatti. E tra dieci anni non mi vedo qui a Cagliari, ho capito che viaggiando non è la città nella quale mi sento a casa, vorrei abitare in Spagna o Francia”. Angelica Pala, diciottenne, è di Guasila: “Dieci in Storia dell’arte, poi vari nove e anche qualche 8. Prima prova, ho scelto la traccia sul rispetto, anche se avrei voluto fare la traccia ‘a’ ma non avevamo fatto gli autori. Università? Lingue o Scienze della formazione primaria. Non sono stata la ‘secchiona’ della classe, ma tra le migliori. Serve forza di volontà e un sogno. Tra dieci anni non mi vedo ancora qui a Cagliari, spero”. Roberto Sorrentino, del Dettori, è uno dei migliori: “Media del 9 e qualcosa. Greco e Latino 8 e 9, Matematica 9, Filosofia 10. Voglio fare la facoltà di Filosofia, infatti. Ho fatto la traccia su Paolo Borsellino, mi interessa il lato civico. Nel 2025 i filosofi servono ancora, serve un punto di vista di chi si spinge oltre le convinzioni, andare oltre il pensiero comune e oltre la siepe. Tra dieci anni spero di fare il docente, ma non in Sardegna”.