A Cagliari è il nono anno di “8 marzo transfemminista”. Da piazza Del Carmine una lunga marcia per le strade cittadine, sul colore fucsia e le note di Loredana Bertè e Patti Smith, in occasione di questa Festa della Donna 2025. Lo slogan è sempre quello: “Lotto, boicotto, sciopero”.
Bandane, foulard e parrucche. Da via Sassari sino alle vie dello shopping, passando per il Corso e arrivando alla via Manno. “Lottiamo contro violenze, guerre, colonialismo e capitalismo – questo il manifesto degli oltre quattrocento partecipanti al corteo organizzato da Non una di meno – Boicottiamo il consumo non sostenibile che alimenta il cambiamento climatico e che supporta le multinazionali che favoriscono il genocidio in Palestina e i conflitti nel mondo. Scioperiamo dal lavoro produttivo, riproduttivo, dai generi e dai consumi”. Il corteo si è concluso alla piazza Conclusione.
“Con lo sciopero transfemminista vogliamo rendere visibili e dare riconoscimento a tutti quei lavori essenziali, sfruttati, precari, non riconosciuti come tali, e trovare insieme pratiche di lotta che consentano l’astensione dal lavoro, da ogni forma di lavoro, a cominciare da quello di cura nei contesti familiari, dato per scontato. Il fascismo contemporaneo sta dilagando attecchisce su chi non accetta l’autodeterminazione di donne, lesbiche, queer,trans, migranti, sex workers”.