Gli antifascisti: “Idranti contro i passanti. Ora chiudiamo Casapound a Cagliari”
Gli antifascisti: “Idranti contro i passanti a Cagliari”. Due giorni di manifestazioni e scontri hanno attraversato il centro cittadino. Tutto è iniziato con il corteo nazionale del Blocco Studentesco, organizzazione giovanile di area neofascista, che ha sfilato per le vie della città con una sessantina di aderenti e la partecipazione di delegazioni da Spagna e Francia.
La manifestazione, pensata come una dimostrazione di forza per promuovere la “remigrazione”, ha ricevuto una protezione massiccia da parte della Questura, che ha presidiato ampie zone del centro.
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La risposta del Coordinamento Antifascista
Il Coordinamento Antifascista Cagliaritano ha denunciato quella che definisce una “militarizzazione della città” e ha convocato un corteo di risposta. Secondo il movimento, centinaia di persone tra studenti, lavoratori e cittadini si sono unite per ribadire la contrarietà alla presenza di gruppi neofascisti in Sardegna.
In un comunicato diffuso nella serata del 2 novembre, gli attivisti hanno raccontato gli scontri con le forze dell’ordine: “La polizia ha risposto con idranti e lacrimogeni anche contro passanti e residenti. È stata un’operazione di repressione studiata per punire settimane di mobilitazione giovanile e sostegno alla Resistenza Palestinese”.
Le accuse alla giunta e la promessa del movimento
Il movimento antifascista attribuisce la responsabilità politica di quanto accaduto anche alla giunta comunale, accusata di non essersi opposta con decisione alla presenza di Casa Pound in città.
“Abbiamo visto ripetersi lo stesso copione del 2012 – affermano dal Coordinamento – quando le manganellate colpirono chi difendeva la memoria della Resistenza. Anche oggi la repressione colpisce l’antifascismo militante”.
“Ora chiudiamo Casa Pound Cagliari”
Il comunicato del Coordinamento si chiude con un appello deciso: “Ora chiudiamo Casa Pound Cagliari. Il cammino è lungo, ma la determinazione cresce. Non arretreremo di fronte a chi semina odio nella nostra terra”.
Il movimento promette nuove iniziative e una mobilitazione costante contro la presenza neofascista, con l’obiettivo – dichiarano – di “difendere la dignità della Sardegna e di chi la abita”.