Da ex segretario del Pd a candidato del centrodestra, alla guida di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, alle comunali di Nuoro. E’ la parabola di Giuseppe Luigi Cucca, coinvolto, suo malgrado, anche nelle polemiche politiche nell’ambito della richiesta di decadenza della governatrice Alessandra Todde: è il fratello della giudice che ha guidato il collegio.
L’ex senatore dem, che ha seguito Renzi nell’avventura di Italia Viva e attualmente segretario regionale del movimento Azione, ha incassato la nomina a candidato sindaco per le prossime comunali del capoluogo barbaricino e andrà a sfidare il pentastellato Emiliano Fenu, uomo scelto dal campo largo, Lisetta Bidoni per la lista “Progetto per Nuoro” e Domenico Mele per “Democrazia Sovrana e Popolare”.
L’obiettivo politico è quello di far breccia nel cuore dei moderati nuoresi, strappando qualche voto agli avversari, magari cercando consensi nelle frange “anti grilline” del centro sinistra.
L’incarico a Cucca, preferito a Roberto Capelli e Francesca Ticca, sorprende solo fino a un certo punto, anche per episodi politici recenti. Non era passata inosservata la decisione dall’ex presidente Solinas, alla guida di una coalizione di centrodestra, nel 2023 di puntare su di lui, ex Pd, per il ruolo di segretario generale della Regione.
La decadenza e il ricorso
Ma soprattutto, la candidatura di dell’uomo di Calenda in Sardegna, era stata addirittura profetizzata dagli avvocati dall’attuale governatrice Alessandra Todde.
Nel ricorso presentato nel gennaio scorso da Benedetto e Stefano Ballero, Giuseppe Macciotta e Priamo Siotto, legali della numero uno di viale Trento, contro la decadenza della presidente della Regione Sardegna chiesta dal Collegio di garanzia elettorale della Corte d’appello di Cagliari per irregolarità nella rendicontazione delle spese nella campagna per il voto di febbraio 2024, sono stati sollevati dubbi su due casi di potenziali conflitti di interessi, all’interno del collegio dei commissari che ha chiesto la decadenza della Todde, che non sarebbero stati dichiarati.
Uno quello del commissario Tullio Conti, padre di un candidato di Forza Italia alle ultime regionali e l’altro quello della presidente Gemma Cucca, sorella proprio di Cucca, “proposto come candidato sindaco dal centrodestra” alle prossime comunali di Nuoro. Gli avvocati citano l’articolo 6-bis della Legge 241/90, il quale stabilisce che “il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche…e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale”.
Gli avvocati rilevavano che in questo caso “nessuno ha dichiarato di trovarsi in una posizione di conflitto almeno potenziale”.
Dei sette componenti del collegio, Cucca e Conti votarono, assieme alla commercialista Roberta Asuni e alla giudice del tribunale dei minori Salomè Bene, a favore della decadenza della Todde. Contrari invece i giudici della Corte d’Appello Francesco Alterio e Dario De Luca e il docente di Giurisprudenza Riccardo Fercia, favorevoli invece solo alla sanzione per la presidente.