Dai primi giorni di dicembre la Sardegna ospita due rari Ibis eremita che appartengono alla piccola popolazione alpina seguita nell’ambito del progetto LIFE Waldrapp (il nome tedesco della specie). Entrambi gli Ibis eremita sono inanellati e quindi possono essere riconosciuti individualmente e hanno anche un nome, si tratta di Nina e Schneider, quest’ultimo è anche dotato di un trasmettitore Gps che consente ai ricercatori del progetto di seguirne i movimenti. Attualmente si trovano nei campi all’interno della Zona di Protezione Speciale Altopiano di Abbasanta istituita ai sensi della Direttiva Uccelli che appartiene alla Rete Natura 2000, il sistema di aree protette che meglio concilia le attività umane con le esigenze di conservare habitat e specie. Inoltre la presenza di questa rara specie è l’ennesima prova dell’importanza che riveste la Sardegna per la migrazione e lo svernamento degli uccelli in ambito mediterraneo.
Per la sua rarità la specie è protetta e inclusa nella Lista Rossa Mondiale redatta dall’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ed è attualmente classificata come Endangered (in pericolo di estinzione) per il suo esiguo numero di individui e per l’areale ristretto.
Gli Ibis eremita sono abbastanza facili da riconoscere, hanno le dimensioni circa di una gallina domestica, con il becco lungo e ricurvo e la testa calva ma incorniciata da lunghe piume che partono dal collo. Il piumaggio è scuro con riflessi metallici negli adulti.
I due Ibis eremita sono monitorati dal personale del Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale e da alcuni appassionati e ricercatori, con l’auspicio che possano svernare tranquillamente senza pericoli.