
La storia di Neon Europa è profondamente legata alla figura di Alberto Lai, un giovane di appena diciotto anni che, nel 1962, decise di prendere una direzione diversa rispetto alla tradizione familiare. Suo padre, Aurelio Lai, era proprietario di una trattoria in via San Domenico n°116 a Cagliari, ma Alberto, pur rispettando il mestiere di famiglia, non aveva interesse nel campo della ristorazione.
Il suo destino cambiò durante una passeggiata in via Pascoli (oggi piazza Michelangelo), dove vide degli operai montare un’insegna luminosa per il Cinema Corallo. Quell’insegna multicolore lo affascinò a tal punto che si avvicinò per chiedere se fossero in cerca di personale. Fu così che Alberto iniziò a lavorare alla Continental Neon, imparando i primi rudimenti del mestiere.Dopo solo due settimane, capì che non avrebbe trovato le opportunità di crescita che cercava. Decise allora di trasferirsi alla Icies Martini ma anche qui dopo solo tre mesi si licenziò. Sentiva che il suo destino era creare un’impresa personale, una visione che lo avrebbe condotto a diventare un pioniere nel settore delle insegne luminose in Sardegna.
Nel 1963, con poche risorse e tanta determinazione, Alberto fondò Neon Europa Insegne e Impianti Elettrici di Alberto Lai. Senza un vero laboratorio, iniziò ad operare dalla trattoria del padre, utilizzando una semplice credenza come deposito per la sua cassetta degli attrezzi e un piccolo cortile per parcheggiare la sua lambretta. Inizialmente, si occupava di riparazioni di insegne luminose, ma non rifiutava lavori di riparazione di elettrodomestici o impianti elettrici, se capitavano. Nonostante le risorse limitate, riuscì a farsi notare per la sua serietà e abilità, e pian piano i lavori cominciarono ad aumentare.
Neon Europa si fece presto un nome, diventando la prima azienda sarda specializzata in insegne luminose, settore fino ad allora dominato da grandi aziende del continente come la Vetrolux di Mellano, la Petri Neon, la Continental Neon e la Icies Martini.Il nome scelto, Neon Europa, aveva un duplice significato: richiamava il gas neon, utilizzato per le insegne, e rendeva omaggio ai tanti sardi, soprattutto di Seui, paese natale della famiglia Lai, che cercavano fortuna all’estero. Alberto aveva grandi sogni e vedeva nella sua impresa la possibilità di espandersi ben oltre i confini della Sardegna.
Grazie al supporto del padre, che fece da garante, Alberto riuscì a prendere in affitto un piccolo locale in via Corelli n°37, dove poté ampliare l’attività. La sua lambretta divenne presto insufficiente per trasportare attrezzi e materiali per le sempre più numerose commesse, specialmente quelle fuori Cagliari. Così, decise di acquistare un mezzo più pratico, scegliendo prima una DAF e successivamente una Fiat Millecento, che gli permisero di muoversi con maggiore agilità e di soddisfare clienti in tutta la Sardegna.
Alberto poteva contare non solo sull’aiuto del primo operaio, il fidato Lello Strazzera, che lavorò con lui fino alla pensione, ma anche sul sostegno della moglie Vanda Frongia, che lo supportò durante i primi difficili anni. Con il crescente successo, Alberto affittò altri locali sempre in via Corelli e assunse altro personale. La sua intuizione e dedizione cominciarono a pagare: l’azienda stava crescendo, non solo in termini di fatturato, ma anche di reputazione.
Nel 1969, a soli 25 anni, Alberto contribuì a fondare l’AIFIL (Associazione Italiana Fabbricanti Insegne Luminose), un passo cruciale per Neon Europa. Grazie a questa associazione, Alberto riuscì a confrontarsi con le più importanti realtà italiane e internazionali del settore, allargando i suoi orizzonti e migliorando le tecniche produttive. Tramite l’AIFIL, entrò in contatto con la federazione europea EVL, che aprì nuove possibilità di collaborazione e crescita. La sua partecipazione attiva nell’associazione segnò anche l’inizio di un legame familiare duraturo con l’AIFIL: negli anni successivi, sia la figlia Simona che il figlio Diego furono eletti presidenti della Sezione Giovani dell’associazione, e oggi Diego è il presidente dell’intera AIFIL, continuando l’eredità del padre, che ne fu socio onorario.
Nel 1971, Alberto acquistò un laboratorio di 400 mq in via Rossini n°8, dove organizzò la produzione in cinque reparti specializzati: taglio e curvatura del plexiglas, sagomazione dei tubi al neon (riempiti di gas rari come il neon e l’argon), lavorazione dei metalli, verniciatura, assemblaggio e collaudo delle insegne pronte per il montaggio. Successivamente gli uffici amministrativi vennero trasferiti in un appartamento in affitto in Via Rossini 10. La struttura aziendale divenne sempre più articolata, con un numero crescente di operai e una produzione sempre più sofisticata.
A dieci anni dalla fondazione, nel 1973, Neon Europa era già la più importante ditta nel settore della fabbricazione di insegne luminose in Sardegna L’iniziativa di Alberto era circondata dalla simpatia del mondo imprenditoriale sardo: dalla Fiera Campionaria della Sardegna, che gli concesse l’esclusività per le insegne all’interno del quartiere fieristico, al Cis, Banco di Sardegna alle grandi aziende nazionali come Lavazza, Jilly Caffè, solo per citarne alcune.
Alberto Lai è stato una figura centrale nello sviluppo e nella promozione del marchio Neon Europa, grazie a un investimento massiccio nella pubblicità e a una presenza costante nei contesti sportivi e culturali della Sardegna. Nella seconda metà degli anni 70, è stato uno degli amministratori di Radiolina, emittente radiofonica agli esordi, dove ha saputo catturare l’attenzione del pubblico con un jingle radiofonico di Neon Europa, divenuto celebre. La sua strategia promozionale si è poi estesa ad eventi di grande richiamo, come la Fiera Campionaria della Sardegna e le partite allo stadio di Cagliari, contribuendo a radicare il nome Neon Europa nell’immaginario collettivo.
Alberto, appassionato di sport, ha ulteriormente consolidato il legame tra il suo brand e il mondo sportivo, sponsorizzando numerose attività dilettantistiche, in particolare squadre di calcio e di basket che portavano il nome Neon Europa, oltre ad essere socio della Pallacanestro Cagliari, il CSM, che militava in A2.
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Nel corso degli anni ’70 e ’80, Alberto Lai fondò, nuove società per specializzarsi in settori complementari o per gestire in altri laboratori e con soci la crescente richiesta: nel 1974nacque la LuminousSigns, dedicata al noleggio di cartellonistica stradale; nel 1979 il Centroplast, specializzato nella lavorazione e vendita di plexiglas; nel 1981la Lai & Lai, focalizzata sulla manutenzione e installazione di insegne; e nel 1982 la Neon Karalis, dedicata alla lavorazione dei tubi al neon. Con l’aiuto dei fratelli Salvatore, Lidia e Olga, che entrarono in azienda negli anni 80 e vi lavorarono fino alla pensione, l’attività di Neon Europa continuò a crescere.
La fine degli anni ’80, segnò un momento decisivo: la piccola impresa artigiana si trasformò da azienda individuale in una srl industriale, strutturata e organizzata.Nel 1989, l’azienda si trasferì nel nuovo e moderno stabilimento industriale in viale Elmas 183, dove si trova tuttora, e si dotò di macchinari all’avanguardia ad alta tecnologia, mantenendo sempre l’obiettivo di garantire qualità e innovazione.Nel frattempo tutte le società complementari vennerochiuse o le quote cedute e le attività furono integrate all’interno di Neon Europa, ad eccezione della LuminousSigns, che venne sostituita da La Neon Europa Pubblicità sempre con sede nel nuovo stabilimento.
Nel 1986 Simona, la prima figlia di Alberto, entra a far parte dell’azienda di famiglia. Simona eredita dal padre la passione per il mondo delle associazioni, e grazie a questa inclinazione, si distingue presto come dirigente di spicco in diverse associazioni imprenditoriali della Sardegna. Simona assume un ruolo fondamentale all’interno della Neon Europa, dove diventa amministratore delegato assieme al padre, apportando una nuova energia e idee innovative.Poco dopo, anche gli altri figli di Alberto entrarono a far parte della gestione aziendale, assumendo responsabilità in specifiche aree strategiche, il che permise all’azienda di diversificare l’offerta e esplorare nuovi mercati oltre il settore delle insegne luminose.
Diego assunse il controllo della divisione storica legata alla produzione e installazione di insegne luminose, alla cartellonistica e alle stampe digitali. Diego mantenne salda la tradizione di qualità e innovazione che suo padre aveva avviato, ma al contempo si occupò di espandere ulteriormente la gamma di servizi, puntando su tecnologie moderne.
Fabrizio e Simona oltre alla lavorazione e vendita di materiali plastici, in particolare plexiglas, policarbonato e PVC, introdussero anche una nuova linea di business legata all’allestimento di mostre, musei e spazi commerciali. Grazie alla loro visione, Neon Europa divenne fornitore di arredamenti per negozi, uffici, bar e ristoranti, diventando rivenditore di marchi nazionali rinomati. In particolare, il settore food emerse come uno dei più promettenti e ampliarono l’offerta includendo attrezzature professionali per cucine e laboratori alimentari.
Alessandra Lai, invece, si occupò della gestione amministrativa e delle risorse umane, un ruolo cruciale per la crescita organizzativa dell’azienda.
Dopo la scomparsa di Alberto Lai nel 2022, la famiglia ha continuato a portare avanti la sua eredità, con lo stesso spirito imprenditoriale che ha caratterizzato i primi anni dell’azienda. Oggi Neon Europa non è solo sinonimo di eccellenza nel settore delle insegne luminose, ma rappresenta una realtà diversificata e innovativa nel panorama industriale sardo e nazionale, impegnata in vari settori che spaziano dalla cartellonistica all’arredo commerciale, passando per la lavorazione di materiali plastici e l’allestimento di spazi pubblici e privati.
L’azienda continua a crescere, mantenendo il forte legame con la tradizione familiare, ma guardando sempre avanti, verso nuove opportunità e mercati da esplorare. https://neoneuropa.net/