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I neofascisti di CasaPound urlano: “Dove sono gli antifascisti a Cagliari?”. Una donna risponde a tono: “Qui”

VIDEO- Il gruppetto fa baldoria fuori dallo “spazio non conforme” di via Cervi. Da un balcone si sente una voce femminile: “Sono qui gli antifascisti”Ā 
La Redazione

VIDEO- Il gruppetto fa baldoria fuori dallo “spazio non conforme” di via Cervi. Da un balcone si sente una voce femminile: “Sono qui gli antifascisti” 

I neofascisti chiedono, gli anfifa rispondono, a Cagliari. Qualche giorno fa, davanti all’ingresso dello “spazio non conferme” di CasaPound in via Cervi, intonano vari cori e più di una volta, chiedendo anche “dove sono gli antifascisti? “. E una donna, video del cell attivato, si fa coraggio e dal suo balcone replica: “Sono qui, gli antifascisti sono qui”. Il filmato finisce online e alla ribalta nazionale.


Una fotografia del presente

Quella di Cagliari non ĆØ però un’eccezione isolata: negli ultimi mesi l’attivitĆ  di CasaPound — e delle organizzazioni neofasciste in generale — ha ripreso vigore in molte cittĆ  italiane. Manifestazioni, presidi, aggressioni e tensioni si susseguono.

Nella Capitale, a Roma, ad esempio, gruppi neofascisti hanno organizzato cortei e presidi cavalcando temi come l’insicurezza e il malessere sociale, in quartieri popolari e periferici.

Parole d’ordine come ā€œremigrazioneā€, ordine, chiusura dei centri di accoglienza allargano la loro risonanza politica, pur in un contesto dove cresce la preoccupazione per l’intensificarsi di ā€œgesti concretiā€ — aggressioni, intimidazioni, episodi di violenza.

Contro questo risorge anche l’antifascismo quotidiano: manifestazioni, cortei, proteste civiche — da associazioni, sindacati, cittadini — che chiedono lo smantellamento delle sedi neofasciste e l’applicazione delle leggi che ne vietano l’apologia.


Il valore di una voce che si fa sentire

Il gesto della donna a Cagliari — che con coraggio ha gridato ā€œio sono antifascistaā€ — ĆØ diventato il simbolo di una resistenza solitaria, ma fondamentale.

PerchĆ© dimostra che non sempre ĆØ necessaria una massa per opporsi; a volte basta una persona che non ha paura di dire ciò che pensa. In un contesto in cui gli estremisti cercano visibilitĆ  e potere anche attraverso la provocazione, quella voce — netta, calma, chiara — ha smascherato la fragilitĆ  dell’ideologia basata sull’intimidazione.

Perché la cronaca di ieri non è un fatto isolato

Le iniziative di CasaPound e di gruppi simili mostrano come l’estremismo di destra continui a cercare spazi — materiali e simbolici — nella societĆ  italiana. Ci sono sedi occupate, manifestazioni autorizzate, raduni che cercano il consenso attraverso paura, ā€œsicurezzaā€, risentimento.

In questo scenario, l’antifascismo deve rimanere un impegno quotidiano: fatto di memoria, di militanza, di partecipazione civile. I fatti di Cagliari ricordano che non ĆØ vero che ā€œnon c’è alternativaā€: c’è, ed ĆØ fatta di persone comuni che non accettano la normalizzazione dell’odio.

Una sola voce — ferma, libera — può fare la differenza.

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