La titolare di un minimarket si è spenta all’arrivo dei soccorsi. Il sindaco di Nuragus Giovanni Daga: “Gira voce che usasse presunti metodi alternativi per le cure, serve l’autopsia”
A Nuragus muore una donna: “Cure rifiutate”. Nuragus, paese nell’Area Vasta di Cagliari, da due giorni piange la scomparsa di una sua compaesana, Diana Zanin. Su Facebook c’è anche un altro cognome non sardo, Streit, e un luogo di nascita, Lugano, Svizzera, più la data del suo compleanno: l’ultima candelina, la numero 49, l’ha spenta lo scorso quattro ottobre. In condizioni di salute, a quanto pare, precarie.
“Cure classiche rifiutate”, donna 49enne muore in casa a Nuragus e il sindaco chiede l’autopsia
È già un caso la morte della quarantanovenne. A rendere pubblici dubbi e, contattato da Cagliari News, confermarli aggiungendo altri particolari, è Giovanni Daga, il sindaco di Nuragus: “A luglio ho inoltrato una segnalazione, tramite i servizi sociali del pase, al tribunale di Cagliari, relativa a Diana Zanin”. Cioè? “In paese girava voce che si stesse curando da un bel po’ di tempo con dei beveroni e altre sostanze”, racconta il sindaco. “Non ha mai fatto visite, non ha mai voluto fare controlli medici. La sua pancia si è gonfiata tantissimo, sembrava fosse al nono mesi di gravidanza. Ho cercato di parlare con lei più volte, non sono però mai stato ascoltato”.
Due notti fa il dramma: "Si è sentita male in casa, le è mancato il respiro e lì è morta, quando sono arrivati i soccorsi era troppo tardi". Il primo cittadino ha bene in mente chi potrebbe avere spinto la donna a snobbare medici e medicina tradizionale, ma per il momento non fa nessun nome. In paese vive la madre, anziana, della 49enne: "Ovviamente è dispiaciuta, quando ci avevo parlato mi aveva detto che sua figlia era maggiorenne e che poteva fare ciò che voleva".
Ma Giovanni Daga, il primo cittadino di Nuragus, dopo un post pubblico sui social nel quale riconosce il dolore per una giovane vita spezzata e scrive parole molto nette: "Una giovane vista spezzata da scelte che, con ogni probabilità, sono maturate in un contesto di forte condizionamento emotivo e psicologico. Purtroppo capita che, quando una persona fragile viene influenzata da idee distorte o da convinzioni radicali, rifiuti cure che avrebbero potuto salvarla. In questi casi tutti intorno vedono, intuiscono, cercano di parlare, ma spesso non sanno come intervenire davvero. Diana meritava di più".

Da qui la volontà di fare ulteriori importanti passi: "Andrò a brevissimo dai carabinieri e, tramite loro, protocollerò una denuncia-richiesta al tribunale di Cagliari".
L'intento? "Va eseguita l'autopsia su Diana Zanin prima che, come ho saputo, venga cremata". Perchè, secondo il sindaco, "Diana meritava di più. Oggi resta soprattutto l'amarezza di una tragedia che forse poteva essere evitata".