Seguici

Per ricevere gli aggiornamenti di Cagliari News nella tua casella di posta, inserisci la tua e-mail nel campo sottostante.

Premendo il pulsante Iscriviti, confermi di aver letto e di accettare la nostra Informativa sulla privacy

Cagliari, giallo di Tuvixeddu: trovate tracce di Dna maschile sugli abiti di Manuela Murgia

L’unico indagato è l’ex fidanzato della ragazzina morta nel canyon nel 1995
La Redazione
Il canyon di Tuvixeddu dove fu trovata Manuela Murgia, la 16enne trovata morta il 5 febbraio del 1995 a Cagliari. ANSA/ MARCELLO POLASTRI

Cagliari, tracce di dna maschile sugli abiti di Manuela Murgia

Cagliari, tracce di dna maschile sugli abiti di Manuela Murgia. Un nuovo sviluppo segna l’inchiesta sulla morte di Manuela Murgia, la sedicenne di Cagliari trovata senza vita il 5 febbraio 1995 nel canyon della necropoli di Tuvixeddu. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati l’allora fidanzato della ragazza, Enrico Astero, oggi 54enne, sotto l’ipotesi di omicidio volontario, scatenando una possibile svolta nel caso inizialmente archiviato come suicidio.

Gli accertamenti effettuati dai consulenti delle parti coinvolte hanno evidenziato nuove tracce biologiche sugli indumenti indossati dalla giovane al momento della morte. L’ex generale del Ris di Parma, Luciano Garofano, nominato dalla difesa, e Emiliano Giardina, consulente della parte civile, hanno individuato circa quaranta campioni di Dna maschile, soprattutto sugli slip e sul reggiseno di Manuela.

I carabinieri del Ris stanno completando le analisi biologiche, dattiloscopiche e merceologiche sui vestiti della ragazza. Gli inquirenti intendono confrontare il Dna con i profili presenti nella banca dati nazionale e con quello dell’unico indagato, che non ha ancora fornito il campione. La Procura e il Gip Giorgio Altieri monitorano attentamente tutte le fasi delle verifiche.

L'avvocata e i familiari

“Siamo molto soddisfatti di questa notizia”, commenta all’Ansa l’avvocata Giulia Lai, che rappresenta la parte civile. “Ora attendiamo la conclusione degli accertamenti”, aggiunge, sottolineando l’importanza di questo nuovo tassello nelle indagini.

I familiari di Manuela non hanno mai accettato la versione del suicidio e si sono battuti per anni affinché il caso tornasse all’attenzione della giustizia. La prima svolta si è verificata lo scorso 30 marzo, quando la Procura ha deciso di riaprire le indagini, seguita due mesi dopo dall’iscrizione nel registro degli indagati del fidanzato della vittima. Oggi, le nuove tracce di Dna aprono ulteriori prospettive investigative, offrendo speranza ai familiari di Manuela e segnando un nuovo capitolo in una vicenda che continua a scuotere Cagliari e l’intera Sardegna.

Per ricevere gli aggiornamenti di Cagliari News nella tua casella di posta, inserisci la tua e-mail nel campo sottostante.

Premendo il pulsante Iscriviti, confermi di aver letto e di accettare la nostra Informativa sulla privacy