Vanno avanti le verifiche per cercare di arrivare alla “veritĆ ” sul decesso della giovanissima
Ci sarĆ tempo fino a dicembre per completare gli esami sui reperti biologici prelevati dagli abiti di Manuela Murgia, la 16enne di Cagliari trovata morta il 5 febbraio del 1995 in fondo a un canyon di Tuvixeddu e il cui caso, inizialmente archiviato come suicidio, ĆØ stato riaperto dalla Procura di Cagliari. Il giudice per le indagini preliminari, Giorgio Altieri, ha concesso una proroga di 45 giorni ai Ris.
La proroga si ĆØ resa necessaria a causa dellāelevato numero di campioni biologici e della complessitĆ delle analisi richieste, che includono anche verifiche su impronte digitali e materiali. I reperti, conservati per anni nei depositi dellāex Istituto di Medicina Legale dellāUniversitĆ di Cagliari, sono ora al centro di un’indagine che punta a far luce su un caso rimasto in ombra troppo a lungo.
Manuela Murgia morta a Cagliari, le novitĆ
A rilanciare lāipotesi di omicidio ĆØ stata una consulenza medico-legale, firmata dal medico legale Roberto Demontis, che ha escluso categoricamente la possibilitĆ di una caduta accidentale o di un gesto volontario. Ć stato questo elemento, unito allāazione della famiglia Murgia, a spingere la Procura alla riapertura del fascicolo, lo scorso 30 marzo 2024.
"Ci sono diciotto profili genetici, tutti ritenuti validi", ricorda Giulia Lai, avvocatessa dei parenti di Manuela Murgia insieme a Bachisio Mele. "Ricordo, inoltre, che l'unico indagato, l'ex fidanzato di Manuela, Enrico Astero, non si ĆØ ancora sottoposto ai prelievi". Da qui ai prossimi 45 giorni c'ĆØ comunque tempo e lo stesso Astero sa che si tratta di un atto "obbligatorio".