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Detenuti al 41bis a Uta: “Il Governo manderà i mafiosi a Cagliari di nascosto”

“Nessuna cerimonia, nessuna comunicazione istituzionale: tutto avverrà in un momento inatteso, ignorando la Regione”
La Redazione

Detenuti al 41bis a Uta: “Il Governo manderà i mafiosi a Cagliari di nascosto”

Detenuti al 41bis a Uta: “Il Governo manderà i mafiosi a Cagliari di nascosto”. “I detenuti al 41bis arriveranno a Uta in silenzio, scortati dal GOM, senza clamore e senza coinvolgere la Regione.” Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, denuncia con fermezza le modalità scelte dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Le parole del Ministro della Giustizia Carlo Nordio chiariscono la strategia: trasferimenti silenziosi, dosati e lontani dai riflettori, proprio come accaduto a Sassari-Bancali, dove i boss dell’Alta Sicurezza sono diventati 92 senza che nessuno intervenisse pubblicamente.

Caligaris ricorda un passaggio chiave avvenuto solo pochi mesi fa. Il 15 aprile, durante un sopralluogo nel carcere di Uta, due alti dirigenti del Ministero – Antonio Bianco e Ernesto Napolillo – avevano lamentato forti ritardi nei lavori, sollecitandone la conclusione. Ora, la macchina organizzativa del DAP procede spedita verso l’ultimo passaggio tecnico: la consegna ufficiale dello stabile dal Ministero delle Infrastrutture a quello della Giustizia. Un atto formale, ma decisivo per l’operatività del padiglione destinato ai detenuti sottoposti al regime più duro previsto dall’ordinamento penitenziario.

“Nessuna cerimonia, nessuna comunicazione istituzionale: tutto avverrà in un momento inatteso, ignorando la Regione Autonoma,” accusa Caligaris. “Un vero sgarbo verso le istituzioni locali.”

La presidente di SDR lancia un appello alla politica: osservare la Sardegna non solo come sede di carceri di massima sicurezza, ma come territorio che merita attenzione e rispetto. La realtà penitenziaria isolana continua a ospitare un numero crescente di detenuti Alta Sicurezza, distribuiti tra Tempio-Nuchis, Oristano-Massama, Nuoro e Sassari. A breve, anche Uta ospiterà una nuova sezione, completando un quadro che impone una riflessione urgente e condivisa sul ruolo dell’isola nel sistema carcerario nazionale.

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