Lotta dei lavoratori della Scuola Civica di Musica di Cagliari
La Lotta dei lavoratori della Scuola Civica di Musica di Cagliari nasce da una ferita profonda che attraversa il mondo della cultura e del lavoro pubblico. Nei locali della Scuola Civica non emerge un disguido tecnico, ma prende forma un vero scontro sociale. Cinque lavoratrici e lavoratori, in larga parte donne e madri di famiglia, garantiscono da oltre quindici anni il funzionamento quotidiano di una delle istituzioni culturali più importanti della città. Oggi affrontano un Natale segnato dall’incertezza dopo l’arrivo di un nuovo appalto che riduce diritti e tutele.
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I numeri che raccontano l’emergenza
Il nuovo affidamento ha ridotto le ore settimanali da 29 a 8, cancellando il 70 per cento del reddito. Questo taglio spinge lavoratrici e lavoratori verso una condizione di povertà concreta. Una persona che supera i sessant’anni non può sostenere una famiglia con un monte ore così ridotto. Il contratto imposto abbassa anche la paga oraria sotto i 9 euro e crea una condizione di lavoro che non garantisce più la sopravvivenza. La scuola, simbolo di cultura e crescita, diventa così il luogo di un arretramento sociale evidente.
Donne over 60 e appalti al ribasso
La lotta dei lavoratori della Scuola Civica di Musica di Cagliari colpisce soprattutto donne e uomini che hanno superato i sessant’anni. Il sistema degli appalti al massimo ribasso considera queste figure come numeri sacrificabili. “Questo appalto colpisce scientificamente le persone più fragili del mercato del lavoro,” afferma Luca Locci, segretario regionale dell’SGB. “Parliamo di donne che portano carichi familiari enormi e che oggi si ritrovano senza un salario dignitoso.”
La notte della protesta in via Venezia
La risposta dei lavoratori arriva nella notte. Mentre la città vive le festività, lavoratrici e lavoratori si ritrovano al buio in via Venezia per decidere il proprio futuro. L’assemblea vota all’unanimità lo stato di agitazione. “Quella notte abbiamo visto dignità e coraggio,” racconta Locci. “Persone stanche, ma determinate a non piegarsi a un sistema che le vuole silenziose.”
Le richieste del sindacato
Il Sindacato Generale di Base chiede interventi immediati. “Non trattiamo sulle briciole,” dichiara Locci. “Chiediamo il ripristino delle ore previste dall’appalto originario e contratti che garantiscano salari dignitosi. Il Comune deve assumersi le proprie responsabilità.” Il sindacato annuncia controlli su ogni passaggio dell’appalto e prepara nuove iniziative di mobilitazione.
Un appello alla città
La Lotta dei lavoratori della Scuola Civica di Musica di Cagliari riguarda l’intera comunità. “Oggi colpiscono loro, domani toccherà a qualcun altro,” avverte Locci. “Difendere queste lavoratrici significa difendere il valore del lavoro e della cultura.” Senza risposte concrete, la protesta continuerà anche durante le festività, fino al ripristino di ore, salario e dignità.