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Svolta storica in Sardegna: ok al suicidio medicalmente assistito

Legge approvata: è’ la seconda regione italiana. Ecco come funzionerà
La Redazione

Approvata la legge sul suicidio medicalmente assistito in Sardegna

Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato oggi la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito con 32 voti favorevoli, 19 contrari e un astenuto. Nella stessa seduta i consiglieri hanno dato il via libera anche alla proposta di legge sull’istruzione, che autorizza una spesa di 2 milioni di euro nel 2025 per il rimborso dei libri di testo destinati alle famiglie.

La nuova normativa sul suicidio medicalmente assistito stabilisce che possano accedere ai trattamenti le persone che soddisfano i requisiti fissati dalla Corte costituzionale e richiamati dalla legge 219 del 2017 in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento. Le aziende sanitarie regionali dovranno istituire, entro quindici giorni dall’entrata in vigore della legge, una Commissione medica multidisciplinare permanente.

La Commissione includerà medici specialisti in diverse discipline, insieme a uno psicologo e un infermiere, e potrà integrare le proprie competenze con esperti delle patologie del paziente richiedente. Entro trenta giorni dalla presentazione dell’istanza, il gruppo di lavoro dovrà verificare i requisiti e garantire un confronto diretto con chi presenta la richiesta, offrendo informazioni chiare sulle cure palliative e sulle alternative disponibili.

In caso di conferma della volontà del paziente, la Commissione definirà le modalità per garantire un fine vita dignitoso e privo di sofferenze inutili. Successivamente trasmetterà gli esiti al comitato etico territoriale, che avrà dieci giorni per esprimere il proprio parere.

Con questa legge la Sardegna introduce un quadro normativo chiaro per gestire un tema eticamente complesso, unendo diritti individuali, garanzie sanitarie e responsabilità istituzionali. Il provvedimento segna una svolta significativa nel dibattito nazionale e rafforza il ruolo della Regione nella tutela della libertà di scelta dei cittadini.

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