La certezza che traspare dalle sue parole sembra davvero essere granitica: “Mia figlia stava bene, non può essere morta per una semplice operazione di routine alle tonsille. Ai compagnetti e alle compagnette li aveva avvisati dell’intervento, rassicurando tutti che tra pochi giorni sarebbe tornata a scuola”. Invece, Natalie Tanda, otto anni, non sarà mai più tra quei banchi così come non metterà più piede nella abitazione nella quale riceveva con padre madre e sorella più grande a Villanova Monteleone, nel Sassarese.
La piccola si è spenta un giorno dopo l’intervento all’ospedale di Alghero, la Procura ha aperto un’inchiesta e in parallelo c’è un’indagine della Asl, per dare piena luce. Qualche risultato si saprà solo nei prossimi giorni. Perché è morta Natalie? Se, come sostiene senza vacillare minimamente il papà, era una bambina sana, allora che cosa è andato storto durante o dopo l’intervento? E, soprattutto, è stata una disgrazia, una tragica fatalità o la morte della piccola potrebbe presto entrare di diritto nei casi di malasanità? Una prima risposta, sicura, arriverà solamente dal risultato dell’autopsia e degli altri esami.